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Giovedì, 18 Aprile 2024
Morire nel Mediterraneo

Dieci migranti morti soffocati sul fondo di un barcone alla deriva carico di persone

La drammatica scoperta durante il salvataggio dell'imbarcazione da parte della Geo Barents di Medici senza frontiere al largo della Libia. "Dieci morti evitabili - denunciano - come possiamo accettarlo nel 2021?"

Da una parte all'altra delle frontiere Ue si continua a morire. Mentre si consuma la crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia, le ong denunciano l'ennesima tragedia nel Mediterraneo. La nave umanitaria Geo Barents di Medici Senza Frontiere è intervenuta in soccorso di un barcone in legno carico di migranti a largo della Libia, scoprendo sul fondo dell'imbarcazione dieci cadaveri. "Dieci morti evitabili. Come gli altri 1.225 che hanno perso la vita attraversando il Mediterraneo dall’inizio dell'anno. Dieci persone morte per soffocamento, dopo 13 ore alla deriva in mare. La micidiale rotta del Mediterraneo centrale. Come possiamo accettarlo nel 2021?", scrive su Twitter Medici Senza Frontiere.

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"Morti annunciate e che si potrebbero impedire"

"Era stato lanciato l'allarme diverse ore prima, ma per 10 persone è stato troppo tardi. Non ne possiamo più di queste morti annunciate e che si potrebbero impedire. Condoglianze alle loro famiglie e ai loro cari", dicono da Alarm Phone, da cui era partita la richiesta di soccorso poi raccolta dalla Geo Barents, che aveva raggiunto il barcone a circa 30 miglia dalle coste libiche. Sul fondo del natante, schiacciati e soffocati dalle decine di altri migranti stipati sull'imbarcazione, i cadaveri delle dieci vittime. La presenza del barcone alla deriva era stata confermata nel primo pomeriggio di ieri anche da Seabird, il velivolo della Sea Watch. La ong spagnola Salvamento maritino umanitario parla di "morti che potrebbero essere evitate se ci fosse una volontà al di là degli accordi economici tra Paesi". 

186 migranti a bordo della Geo Barents, anche un neonato di 10 mesi 

Novantanove le persone tratte in salvo e portate sulla Geo Barents, dove al momento si trovano in tutto 186 persone, tra cui molte donne e bambini piccoli (compreso un neonato di 10 mesi). "Molti di loro appaiono traumatizzati da quell'orrendo calvario. Erano alla deriva in mare da ore, temendo per la propria vita. Devono essere portati in salvo al più presto", ribadisce la ong.

"Il soccorso della Geo Barents ha probabilmente evitato altre vittime a bordo. Evidente la necessità di aumentare i pattugliamenti in mare", è il commento su Twitter del portavoce dell'Oim, l'agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, Flavio Di Giacomo. 

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