rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALI / Ucraina

La minaccia di Putin: "Se voglio, prendo Kiev in due settimane"

Alle minacce del presidente russo risponde Donald Tusk, presidente in pectore del Consiglio europeo, che ha affermato oggi che in Europa c'è il rischio di una guerra, il campo di battaglia potrebbe non limitarsi alla sola Ucraina

"Se voglio, prendo Kiev in due settimane": non ha usato giri di parole, secondo quanto riporta "La Repubblica", il presidente russo, Vladimir Putin, nella conversazione telefonica avuta con il presidente uscente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Una frase, che avrebbe riferito lo stesso Barroso durante il summit a Bruxelles del passato fine settimana, che fotografa la ormai totale mancanza di fiducia tra le parte e la determinazione russa a non cedere di un solo millimetro nel braccio di ferro in Ucraina.

"L'imprevedibilità di Putin è senza limiti", ha commentato Angela Merkel, la cui analisi, seppur in maniera più diplomatica, è stata condivisa dalla nuova leader della politica estera europea, Federica Mogherini: "Putin non ha mai rispettato gli impegni presi in diversi contesti" sulla crisi in Ucrina, per risolvere la quale, comunque, "la diplomazia non ha alternative". Secondo l'Alto rappresentante, "è interesse di tutti che Paesi che condividono uno spazio geografico cooperino e lavorino insieme. Ma non è ciò che sta succedendo. Le azioni russe vanno in senso opposto: aggressione militare, provocazioni".

Uno scontro frontale che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, cerca di stemperare almeno in parte, assicurando oggi che non ci sarà "un intervento militare russo" in Ucraina e che un "cessate-il-fuoco immediato e senza precondizioni" dovrebbe essere discusso nella riunione in programma oggi a MInsk, in Bielorussia, fra rappresentanti di Kiev e di Mosca. "Non ci sarà un intervento militare, siamo unicamente per una soluzione pacifica di questa grave crisi, di questa grave tragedia", ha dichiarato Lavrov, nel corso di un incontro con degli studenti russi. Peccato però che da Kiev il ministro della Difesa ucraino fa sapere che "le truppe russe sono comparse non solamente a Donetsk ma anche nella zona dell'aeroporto di Lugansk e sono presenti anche in altre città".  "Siamo in guerra con la Russia che decide quello che succede nel Donbass", bacino minerario che comprende le regioni di Donetsk e di Lugansk, ha aggiunto. Secondo informazioni emerse la settimana scorsa, più di mille soldati russi starebbero combattendo accanto ai separatisti filo-russi nell'est dell'Ucraina.

L'allarme più drammatico l'ha però lanciato il primo ministro polacco Donald Tusk, presidente in pectore del Consiglio europeo, che ha affermato oggi che in Europa c'è il rischio di una guerra il campo di battaglia potrebbe non limitarsi alla sola Ucraina. Tusk ha poi aggiunto che il summit della Nato, che si terrà questa settimana, dovrà essere l'occasione per i leader dell'alleanza per "riflettere assieme su una nuova politica che abbia come obiettivo principale la sicurezza e l'efficacia d'azione della nostra comunità occidentale di fronte alla minaccia d'una guerra, non solamente nell'est dell'Ucraina". "E' di nuovo il momento - ha aggiunto il presidente Ue in pectore - di fermare coloro per i quali la violenza, la forza, l'aggressione sono una volta ancora l'arsenale dell'azione politica".

Guerra Civile in Ucraina © Infophoto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La minaccia di Putin: "Se voglio, prendo Kiev in due settimane"

Today è in caricamento