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Giovedì, 25 Aprile 2024
319 giorni di conflitto / Ucraina

Ucraina, il più grande campo minato del mondo

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal: "La guerra ha generato un campo minato di 250.000 chilometri quadrati". Timori per nuovi attacchi alla rete elettrica. Tajani: "Da Mosca nessuna apertura"

La guerra ha creato in Ucraina un campo minato di 250.000 chilometri quadrati. Lo afferma il primo ministro ucraino Denys Shmyhal: "attualmente è il più grande campo minato del mondo", ha detto all'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap in un'intervista pubblicata oggi. L'area minata, secondo Shmyhal, equivale a oltre il 40% della superficie totale dell'Ucraina. "Non solo rende difficile per le persone viaggiare, ma causa anche gravi interruzioni nell'agricoltura, che è una delle nostre industrie principali", ha affermato. Le aree residenziali dei civili sono state le più colpite: "la Russia sta prendendo di mira le infrastrutture in aree densamente popolate", ha detto Shmyhal. Inoltre, strutture industriali come impianti chimici, acciaierie e infrastrutture di viaggio erano tra gli obiettivi dell'invasore.

Kiev teme un nuovo attacco alla rete elettrica in Ucraina

I russi potrebbero attaccare di nuovo appena finita la cosiddetta "tregua" unilaterale, "non significano nulla. Non escludiamo che ci sarà un nuovo attacco alla fine di questa vacanza" anche se l'esercito di Mosca ha problemi di missili e munizioni, dichiara Vadim Skibitsky, vice dell'intelligence militare ucraina, in una intervista al Corriere della Sera. "Vogliono colpire ancora la rete elettrica per lasciarci al buio e senza riscaldamento: nelle prossime ore è previsto un calo delle temperature". I droni iraniani usati dai russi sono fabbricati con componenti facilmente reperibili sui mercati di Stati Uniti e Giappone e di Paesi europei, inclusa l'Austria e forse anche l'Italia, "abbiamo chiesto a tutti i Paesi coinvolti di non vendere più questi componenti, considerate anche le sanzioni", dice Skibitsky, secondo cui Mosca è pronta a ordinare la mobilitazione di nuovi coscritti a gennaio, fra 500 mila e un milione, in aggiunta ai 3oo mila richiamati a ottobre

Due centrali termoelettriche nella regione ucraina di Donetsk controllate dalle forze russe sono state danneggiate da un attacco missilistico dell'esercito ucraino. Lo riferiscono funzionari insediati a Mosca e l'agenzia di stampa statale russa Tass. Sulla base delle prime, sarebbero stati colpiti gli impianti di Zuhres e Novyi Svit e alcune persone sul posto avessero riportato ferite, hanno detto i funzionari sui loro canali Telegram. Due persone potrebbero essere intrappolate sotto i detriti nella centrale elettrica danneggiata di Starobesheve a Novyi Svit.

Un treno con frigoriferi pieni di cadaveri di soldati russi, che hanno perso la vita nella guerra in Ucraina, è partito nei giorni scorsi dalla città russa sul confine Rostov sul Don ed è arrivato nella regione di Kemerovo, 4mila chilometri più a est. Lo sostiene lo Stato maggiore ucraino nel suo consueto bollettino quotidiano. "Gli occupanti russi continuano a subire perdite", si legge nel comunicato in cui si specifica che il treno è partito da Rostov lo scorso 5 gennaio ed "i corpi sono stati portati negli obitori locali" dell'oblast di Kemerovo.

Tajani: "Da Mosca nessuna apertura"

"Purtroppo è così, non ci sono buone notizie in arrivo, anche la tregua di Putin è stata fatta a fine interni e in modo unilaterale. Bisogna continuare a lavorare per la pace, ma tutti questi segnali non autorizzano ad essere ottimisti. Ci sono alcuni attori internazionali come Cina, Turchia e Stati Uniti che potrebbero fare la differenza a livello diplomatico, ma reali manifestazioni di aperture da parte russa non ci sono al momento". Ad affermarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Sulla richiesta di una maggiore velocità nell'invio di altri aiuti militari a Kiev che sembra aver avanzato al Governo italiano il Consigliere della sicurezza nazionale americano, "i colloqui con Washington sono costanti e normali, noi siamo un interlocutore importante, ma non si è parlato di armi. Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare, come previsto - sottolinea Tajani - non ci sarà alcun invio prima di un'informazione al Parlamento. Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l'invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi".

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