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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le esercitazioni / Taiwan

Missili cinesi nelle acque intorno a Taiwan: esercitazione militare senza precedenti

Le manovre militari, che sono state estese a 5 giorni, sono le più ampie esercitazioni mai realizzate da Pechino intorno a Taiwan, considerata dalla Cina una sua provincia ribelle. rappresaglia contro la visita sull'isola da parte della Speaker americana Nancy Pelosi

Dalle parole ai fatti. La Cina dà il via all'esercitazione militare intorno a Taiwan, annunciata come rappresaglia contro la visita sull'isola da parte della Speaker americana Nancy Pelosi. La Repubblica popolare cinese aveva già dato notizia che sarebbe stata pronta a mostrare i muscoli dopo la partenza della speaker della Camera Pelosi. Era dal 1996 che la Cina non organizzava esercitazioni militari così vaste. 

Nella mattinata di oggi 4 agosto, Pechino ha lanciato undici missili balistici Dongfeng nelle acque intorno alle coste nord-est e sud-ovest di Taiwan, a partire dalle 13:46 ora locale (le 7.46 italiane). Di questi, cinque sono caduti nella zona economica esclusiva del Giappone, ha riferito il ministro della Difesa Nobuo Kishi, precisando che si è trattato del primo episodio del genere. 

Il ministero della Difesa di Taiwan, citato dall'agenzia Central News Agency, ha precisato che i lanci sono avvenuti in diversi momenti, e hanno coinvolto le acque circostanti Taiwan a nord, sud a est. L'esercito, ha riferito il ministero della Difesa di Taiwan, "ha colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento". 

Taipei ha affermato di aver attivato i relativi sistemi di difesa in risposta al lancio, aggiungendo di condannare l'azione irrazionale della Cina. Le forze armate di Taipei hanno attivato i sistemi di difesa. Il ministero della Difesa di Taiwan ha condannato il lancio di missili da parte dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese. Sono "azioni irrazionali", le definisce il ministero della Difesa di Taiwan, citato dai media locali, che hanno come obiettivo di "minare la pace regionale".

Pechino rivendica di avere effettuato "con successo" un'esercitazione missilistica al largo di Taiwan. L'Esercito popolare di liberazione cinese ha "revocato il controllo marittimo e dello spazio aereo al largo della costa orientale dell'isola di Taiwan" con la riuscita delle manovre di lancio missilistiche che "hanno colpito con precisione tutti gli obiettivi". In una nota diffusa nel pomeriggio, il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del teatro orientale della Pla, ha osservato che le attività sull'area di mare predeterminata al largo di Taiwan hanno permesso di "testare le capacità di attacco di precisione e di blocco dell'area.  La missione, che ha il compito di accerchiare Taiwan chiudendo i principali porti dell'isola, dimostra che Pechino ha la capacità di operare un blocco navale e aereo su Taiwan. 

Video da Twitter

Pechino ha esteso le manovre militari: non dureranno più quattro giorni (il cui termine era in precedenza fissato al 7 agosto), ma saranno estese fino alla mattina dell'8 agosto, allargando il raggio di azioni a sette zone marittime anziché sei, riporta Liberty Taiwan News. Il ministero della Difesa cinese ha diffuso una mappa dell'area in cui si terranno i test - alcune distanti appena dalla città portuale di Kaohsiung, nel sud dell'isola principale - in cui intende realizzare esercitazioni marittime ed aeree che comprendono appunto il lancio di proiettili.

Aerei e navi commerciali sono stati invitati a rimanere lontani dall'aerea delle esercitazioni che Taiwan denuncia essere una violazione della sua sovranità e di fatto un blocco dell'isola. Le manovre militari sono le più ampie esercitazioni mai realizzate da Pechino intorno a Taiwan, considerata dalla Cina una sua provincia ribelle. 

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Anche l'esercito taiwanese terrà esercitazioni di artiglieria a fuoco vivo nella contea di Pingtung il 9 e l'11 agosto, come parte delle esercitazioni annuali di Han Kuang che si sono concluse la scorsa settimana. 

Il Comando delle forze aeree di Taiwan ha denunciato inoltre incursioni di 27 caccia cinesi oggi nel proprio spazio aereo, all'indomani dalla partenza dall'isola della Speaker Pelosi, visita che ha fatto infuriare Pechino. Nel dettaglio a violare la Zona di identificazione della difesa aerea di Taiwan (Adiz) sono stati sei caccia J11, cinque caccia J16 e 10 caccia Su 30, secondo il comunicato diffuso oggi dal ministero della Difesa di Taiwan che nella giornata precedente aveva denunciato 21 incursioni di aerei cinesi.

Il portavoce della missione cinese presso la Ue, Zhang Ming, contesta la recente dichiarazione dei ministri degli Esteri del G7 ed avvisa che Pechino risponderà a "qualsiasi azione che viola la sovranità e l'integrità territoriale della Cina". "Taiwan fa parte del territorio cinesi ed intromettersi nelle sue questione è una violazione della sovranità cinese", ha poi specificato.

Nel comunicato diffuso la notte scorsa, i ministri del G7 esortavano a "preservare la pace e la stabilità" nello stretto di Taiwan dopo la visita a Taipei di Nancy Pelosi e a mantenere "il diritto internazionale", esprimendo preoccupazione "per gli annunci e le parole minacciose della Cina, specialmente in relazione alle esercitazioni militari e la coercizione economica che potrebbero innescare una escalation non necessaria".

La Cina infatti respinge la solidarietà dei sette giganti e dell'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, che ha chiesto a Pechino di astenersi da una "aggressiva attività militare" per il rischio di una "escalation non necessaria" nello Stretto di Taiwan. "Le azioni errate del G7 hanno causato grande indignazione nel popolo cinese", ha dichiarato il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, citato in una nota della diplomazia di Pechino. Il G7 "confonde giusto e sbagliato e accusa infondatamente la Cina di misure ragionevoli e legittime" per salvaguardare la sovranità e l'integrità territoriale. "Sono gli Stati Uniti che hanno provocato guai, gli Stati Uniti hanno creato la crisi e gli Stati Uniti sono ancora quelli che continuano ad aumentare le tensioni", ha scandito il ministro degli Esteri cinese.

Wang, dopo il comunicato congiunto del G7, ha deciso di annullare l'incontro con il suo omologo giapponese Yoshimasa Hayashi previsto a margine del vertice Asean in Cambogia. Parlando in un briefing con i media, Hua Chunying, portavoce del ministero, ha affermato che Pechino è fortemente scontenta della dichiarazione. In risposta alla nota, gli ambasciatori di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Ue sono stati convocati dal ministero degli Esteri cinese. 

Cosa succede dopo la visita di Pelosi a Taiwan

I ministri degli Esteri del'Asean, i dieci Paesi del sudest asiatico (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam), hanno avvertito che la crescente situazione di tensione intorno a Taiwan potrebbe innescare "conflitti aperti", mentre la Cina si prepara a tenere "manovre militari mirate" su vasta scala circondando l'isola. I ministri, in una dichiarazione congiunta, hanno affermato che la situazione "potrebbe destabilizzare la regione e alla fine potrebbe portare a errori di calcolo, gravi confronti, conflitti aperti e conseguenze imprevedibili tra le principali potenze".

Governo e media cinesi presentano queste esercitazioni come una "prova generale" di un'ipotetica invasione. Ora resta da capire fin dove Pechino si spingerà in questa prova di forza.

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