Le molotov con il polistirolo e le bottiglie di birra: anche così i civili ucraini resistono ai russi
La resistenza ucraina mentre l'esercito combatte, i riservisti vengono richiamati e i volontari imbracciano i fucili
La resistenza dei civili ucraini all'invasione russa sfrutta anche i sabotaggi, la segnaletica sbagliata e le molotov "fatte in casa" usando polistirolo e bottiglie di alcolici usate. Mentre l'esercito combatte, i riservisti vengono richiamati e i volontari imbracciano i fucili, dalle autorità è arrivato l'input per azioni di guerriglia, con tanto di tutorial su come preparare molotov da lanciare contro gli aggressori. E così, da Kiev a Dnipro, alcuni cittadini consegnano migliaia di bottiglie di vetro vuote per preparare cocktail incendiari fai da te. Mentre a Leopoli, nell'ovest più lontano dagli scontri, il birrificio Pravda ha fatto sapere di dedicarsi in questi giorni a questo "imbottigliamento molto speciale".
Inoltre, si è diffuso l'appello ai cittadini dell'agenzia statale per la gestione della viabilità ad abbattere o manipolare i cartelli stradali per disorientare le forze di Mosca: "Smontiamo la segnaletica su tutte le strade del Paese. Il nemico non conosce le zone e non sa orientarsi". È la stessa tattica che fu utilizzata durante la primavera di Praga nel 1968, quando i cittadini dell'allora Cecoslovacchia cominciarono a eliminare o a invertire i segnali stradali per confondere l'esercito del Patto di Varsavia, che aveva invaso il Paese per fermare le riforme volute dall'allora segretario del partito comunista locale, Alexander Dubcek, come abbiamo spiegato qui.
Non manca poi chi si improvvisa combattente, preparando barricate in strada con sacchi di sabbia o passando le giornate a scavare trincee. Secondo un bilancio ancora provvisorio, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina sono stati uccisi 352 civili, tra cui 14 bambini. Lo ha riferito il ministero dell'Interno di Kiev. I feriti sono 1.684, tra cui 116 bambini. Nel frattempo, centinaia di migliaia di ucraini continuano a scappare: finora sono stati 368mila secondo l'alto commissariato Onu per i rifugiati.