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Martedì, 19 Marzo 2024
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Morta Leila, la giovane imprenditrice che ha dato lavoro a migliaia di poveri

Figlia di due immigrati di origini indiana, Leila Janah aveva fatto del suo lavoro una vera e propria missione: aiutare quante più persone possibili ad uscire dalla povertà

È morta a 37 anni Leila Janah, conosciuta anche come "l'imprenditrice dei poveri" per aver dato lavoro a circa 11mila persone tra India e Africa. A stroncarla un tumore ai tessuti molli con cui lottava da tempo. Nata a Lewiston, nello Stato di New York, ma cresciuta a San Pedro, un sobborgo di Los Angeles, Janah era figlia di due immigrati di origine indiana arrivati negli Stati Uniti senza nulla. Da ragazzina sperimentò sulla sua pelle cosa vuol dire essere in ristrettezze economiche.

Dopo essersi laureata nel 2004 ad Harvard, la sua brillante carriera la portò nel 2008 a fondare la Samasource (dal sanscrito "Sama" che vuol dire "uguale"), una società attiva nel campo digitale che oggi offre lavoro a più di 2.900 persone in Kenya, Uganda e India.

La scintilla scoccò già ai tempi del liceo quando Leila andò in Ghana per insegnare l’inglese ai bimbi non vedenti. Lì imparo il sistema di lettura Braille, ma soprattutto si rese conto delle drammatiche condizioni di vita della popolazione. Quel viaggio, disse in un’intervista, "mi ha aiutato a capire come la povertà opprime le persone".

Nel 2005 si recò per lavoro a Mumbai, in India. Attraversando la città con un risciò superò una baraccopoli enorme. Ma dopo essere arrivata nella società di outsorcing di cui era consulente, trovò uno staff di lavoratori istruiti appartenenti alla classe media. E si chiese: "Le persone dei bassifondi non potrebbe fare questo lavoro?".  

Dopo un periodo passato in una società di consulenza ed un’esperienza alla Banca Mondiale, Janah fonda così la Samasource con l'obiettivo di aiutare quante più persone possibili ad uscire dalla povertà. Qualche anno dopo, nel 2015, arriva anche Lxmi, un’azienda di cosmetici di lusso che impiega centinaia di donne emarginate nelle comunità rurali della Valle del Nilo, pagandole tre volte il salario medio locale.

Tra Samasource e Lxmi, Janah è riuscita a dare lavoro a 11mila persone, la metà delle quali sono donne. Si è spenta lo scorso 24 gennaio in ospedale dopo essersi battuta per tutta la vita a favore dei poveri e per crere posti di lavoro nei Paesi in via di sviluppo. "Il nostro obiettivo - scriveva - è indicare una nuova strada per gli affari". "Non sottovalutate mai l'effetto a catena di ciò che fate" disse nel 2018 ad una conferenza. "Questo tipo di azioni hanno rovesciato degli imperi". 

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