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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il carabiniere Vittorio Iacovacci tentò di salvare l’ambasciatore Attanasio

L’ambasciatore e il militare sono stati uccisi dai colpiti sparati dal gruppo di assalitori che voleva sequestrarli: la ricostruzione dell’assalto nella Repubblica Democratico del Congo e le testimonianze dei testimoni ascoltati dai Ros

Vittorio Iacovacci ha tentato di salvare l’ambasciatore Luca Attanasio, portandolo fuori dalla linea del fuoco, ma per entrambi non c’è stato niente da fare e sono morti colpiti dagli spari dei loro assalitori. Questa la ricostruzione di quanto avvenuto lo scorso 22 febbraio nella Repubblica Democratica del Congo durante l’assalto a un convoglio del World Food Programme (Wfp) nelle Nazioni Unite.

Attanasio e Iacovacci sono rimasti uccisi quindi nel corso di un intenso conflitto a fuoco, come confermano i testimoni ascoltati dai carabinieri del Ros su delega del procuratore di Roma Michele Prestipino e dei due pm titolari delle indagini, Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti. I militari sono stati in missione per cinque giorni sul posto, raccogliendo le testimonianze.

Tra le persone ascoltate c’è anche Rocco Leone, il vicedirettore del Wfp in Congo, sopravvissuto all’agguato costato la vita oltre ad Attanasio e Iacovacci anche all’autista congolese Mustapha Milano. La sua testimonianza, nell'ambito della collaborazione con Wfp e Onu, è stata raccolta nell'ambasciata di Kinshasa. 

La ricostruzione

Attanasio e Iacovacci non sarebbero morti quindi in un’esecuzione ma colpiti mentre il carabiniere tentava di portare l’ambasciatore fuori dalla linea di fuoco tra i sequestratori e i ranger, intervenuti al momento dell’assalto. Una ricostruzione che già era stata avanzata subito dopo l’attacco e che risulta avvalorata dalle versioni fornite dai testimoni ascoltati dai Ros. 

Gli inquirenti vogliono far luce sulla matrice dell’agguato e sul motivo del sequestro. A tal fine infatti si sta valutando di inviare a Goma nuovamente i Ros - per quella che sarebbe la terza missione dei nostri militari nella Repubblica Democratica del Congo - per acquisire elementi sulla dinamica dei fatti e fare i necessari accertamenti balistici. I pm di Roma hanno inviato una rogatoria in Congo con cui si chiede di trasmettere gli atti delle indagini svolte finora dalle autorità congolesi.

Le indagini della Procura di Roma

La Procura di Roma sta indagando oltre che per tentato sequestro con finalità di terrorismo anche per omicidio colposo. La nuova ipotesi di reato è legata alla necessità di condurre accertamenti che possano appurare eventuali negligenze sul rispetto dei protocolli di sicurezza Onu e Wpf nell'organizzazione della missione dell'ambasciatore italiano nella zona del Parco di Virunga. Gli inquirenti vogliono verificare in particolare se ci siano state falle nella comunicazione tra le due strutture nell'ambito delle norme che regolano le attività delle security. Elementi utili potrebbero arrivare dalle analisi condotte sul tablet dell'ambasciatore trovato sul fuoristrada su cui si trovava Attanasio e gli inquirenti nei giorni scorsi hanno anche sentito la moglie del diplomatico. Proprio in merito all'organizzazione della missione a Goma, i carabinieri del Ros, inoltre, hanno ascoltato il personale dell'ambasciata italiana.

Il rapporto Onu sull'agguato atteso per metà marzo

Per il rapporto del Dipartimento di sicurezza e protezione (Undss) delle Nazioni Uniti sull’uccisione di Attanasio, Iacovacci e Milanbo bisognerà attendere ancora qualche giorno. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, il rapporto probabilmente non sarà concluso prima della metà di marzo. Anche le autorità congolesi stanno indagando su quanto accaduto. 

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