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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'Ucraina brucia: scontri e morti nelle piazze

Guerriglia a Kiev: polizia contro manifestanti anti governativi. Sale a 25 morti il bilancio degli scontri in atto da ieri, mentre in piena notte gli agenti hanno sferrato un nuovo assalto alla piazza della capitale. Fallito il tentativo del leader dell'opposizione Vitali Klitschko di convincere Ianukovich a fermare l'assalto alla piazza

KIEV (UCRAINA) - Negli scontri scoppiati ieri a Kiev tra i manifestanti dell'opposizione e le forze inviate dal governo per cercare di bloccare gli assalti ai palazzi del potere hanno perso la vita 25 persone (GUARDA IL VIDEO).

Secondo il dicastero degli Interni ucraino, sono nove gli agenti di polizia uccisi, 74 sono stati feriti da colpi di arma da fuoco. Il presidente ucraino Viktor Yanukovych è stato costretto a prendere la parola di fronte alla nazione, per giustificare tanta violenza. E ha gridato al golpe. Ha minacciato di perseguire i leader dell'opposizione "che hanno oltrepassato ogni limite" con violenti tentativi di "presa di potere, violando la Costituzione".

CONDANNA USA - E il vicepresidente americano Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Yanukovych per esprimere le sue preoccupazioni sulla situazione di Kiev e chiedere il ritiro delle forze di sicurezza dalle strade. Il numero due degli Stati Uniti ha condannato le violenze da entrambe le parti, ma ha ricordato al governo di avere la responsabilità di ridurre le tensioni. "Il vicepresidente Biden ha chiamato il presidente ucraino Viktor Yanukovych per esprimere la sua grave preoccupazione per la crisi nelle strade di Kiev - si legge in una nota della Casa Bianca - ha chiesto al presidente Yanukovych di ritirare le forze governative e di esercitare il massimo della moderazione".

POSSIBILI SANZIONI CONTRO L'UCRAINA - Il capo di Stato ucraino ha tenuto un discorso alla nazione mentre l'assalto della polizia contro i manifestanti, iniziato ieri nel tardo pomeriggio italiano, era ancora in corso nel centro di Kiev. Un attacco ancora più violento rispetto ai precedenti interventi delle forze speciali, che ha spinto la Germania a ipotizzare sanzioni contro l'Ucraina. Mosca, invece, punta il dito contro l'Ue, contro il sostegno a una compagine di protesta molto variegata, in cui le frange estremiste sono ben rappresentante e poco controllabili. Le violenze a Kiev sono "la diretta conseguenza" della politica dell'Occidente, ha detto ieri il ministero degli Esteri russo, poco prima che la situazione degenerasse.

SCONTRI IN UCRAINA | FOTO INFOPHOTO

La vera e propria battaglia andata avanti per ore, proprio mentre il parlamento di Kiev stava discutendo le riforme che dovrebbero aprire la via a un compromesso tra autorità e opposizione, mostra che i manifestanti non hanno intenzione di lasciare piazza Maidan. "Questa è una palese violazione della legge e gli autori di tutto ciò dovranno comparire davanti alla giustizia", ha detto Yanukovych. "Senza avere un mandato dal popolo, questi cosiddetti politici hanno cercato di prendere il potere, violando la Costituzione, perseguendo la violenza e l'omicidio", ha detto il capo di stato sempre più traballante nella sua posizione di leader, in riferimento ai sanguinosi scontri delle ultime ore.

L'attacco di ieri è scattato un paio d'ore dopo un ultimatum, annunciato dal Ministero dell'Interno ucraino: se dopo le 18 locali i disordini fossero proseguiti, le forze di sicurezza sarebbero state costrette a "ricorrere ad azioni dure". Oggi una quiete irreale ha accolto le prime luci del sole, tra canzoni rivoluzionarie e preghiere che si levavano tra le fila degli oppositori. Ma gli scontri sembrano solo all'inizio e i disordini si estendono ad altre città, a Leopoli stamattina i manifestanti hanno fatto irruzione nella sede locale del ministero dell'Interno.

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