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Sabato, 20 Aprile 2024
Errore quasi fatale / Cina

"Cadavere" in viaggio verso l'obitorio: poi scoprono che respira ancora

Il caso a Shanghai, in Cina: ad accorgersi del terribile errore sono stati gli addetti al trasporto della salme. Una volta aperto il sacco per cadaveri, il medico legale ha notato che il paziente della casa di riposo era tutt'altro che deceduto. La struttura si è scusata per l'accaduto, mentre le autorità locali hanno avviato un'indagine per chiarire le cause di questa imperdonabile negligenza

Un ospite di una casa di riposo di Shanghai, in Cina, che stava per essere portato all'obitorio in quanto ritenuto (erroneamente) morto. Ad accorgersi della terribile svista sono stati alcuni addetti al trasporto delle salme, che durante il viaggio hanno notato che il paziente non era deceduto. La vicenda ha scatenato un'ondata di polemiche sulla già caotica gestione dell'epidemia nella metropoli cinese, attualmente nella quinta settimana di lockdown. 

Mentre sui social gli utenti gridano: "Ë omicidio", su Twitter è stato pubblicato un video che mostra il personale dell’obitorio all’esterno dell’ospedale Xinchangzheng, nel distretto di Putuo, intento a tirare fuori da una vettura il sacco giallo con all'interno l'uomo dato per morto. Proprio in quel momento uno degli addetti apre la cerniera del sacco e fa notare al medico legale che l'uomo è ancora in vita. Dopo un colloquio con alcuni colleghi i due operatori riportano l'anziano paziente dentro la struttura, dove i medici hanno stabilizzato le sue condizioni. Il caso ha fatto scattare l'indagine del governo municipale, mentre la casa di cura si è scusata per l'accaduto.

Una negligenza molto grave, condannata dagli abitanti di Shanghai sui social, esasperati dalle rigide restrizioni per limitare i contagi, e indignati per un errore che poteva rivelarsi fatale. Secondo i media locali non è chiaro se il paziente fosse affetto da Covid 19 o vaccinato contro il virus, ma il basso tasso di vaccinazioni nelle fasce d'età più anziane rimane un grande problema per la Cina, messa nuovamente a dura prova dall'ondata di Omicron. A Shanghai soltanto il 62% degli over 60 ha completato il ciclo di vaccinazione, mentre soltanto il 15% degli over 80 ha ricevuto almeno due dosi. 

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