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Martedì, 23 Aprile 2024
La crisi a est / Polonia

La Polonia costruisce un muro anti migranti al confine con la Bielorussia

I lavori prenderanno il via a dicembre e la struttura, lunga 180 chilometri e alta 5,5 metri, dovrebbe essere pronta entro la metà del 2022. Nuove sanzioni europee a Lukashenko

La Polonia inizierà a costruire un muro al confine con la Bielorussia a dicembre, secondo quanto annunciato dal governo di Varsavia nel pieno della crisi dei migranti con Minsk. Già nei giorni scorsi, il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky aveva dichiarato che la struttura sorgerà entro la metà del 2022: "Sarà lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne". L'azione che sarà messa in campo attraverso la costruzione di una barriera al confine con la Bielorussia "è un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini", ha detto il ministro dell'Interno di Varsavia Mariusz Kaminski.

I contratti saranno firmati entro il 15 dicembre e i lavori sul confine inizieranno nel corso del mese, andando avanti 24 ore al giorno su tre turni, ha detto il governo polacco. La barriera ha un costo stimato di 353 milioni di euro e si prevede che si estenderà per 180 chilometri, circa la metà della lunghezza totale del confine tra Polonia e Bielorussia. Il mese scorso il Parlamento aveva dato il suo via libera alla costruzione della barriera.

I migranti al confine tra Polonia e Bielorussia

Centinaia di migranti in territorio bielorusso si sono concentrati alla frontiera con la Polonia, presso la dogana di Bruzgi, in quello che viene descritto come un tentativo di attraversare legalmente il confine. A fronteggiarli ci sono le forze di sicurezza polacche. Un elicottero sta monitorando dall'alto la situazione e vi sono un gran numero di mezzi sul versante polacco.

Intanto, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un punto stampa con il ministro degli esteri dell'Ucraina Dmytro Kuleba ha detto: "Condanniamo la strumentalizzazione da parte del regime di Lukashenko dei migranti vulnerabili, inclusi i bambini, con azioni ibride contro gli alleati". Poi ha aggiunto: "Non c'è nessuna minaccia imminente di un attacco a nessun Paese membro della Nato. Vediamo una situazione molto difficile riguardo all'Ucraina e al confine della Polonia e la Bielorussia e siamo solidali con i nostri alleati".

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, citato dall'agenzia di stampa statale Belta, ripresa poi dai media russi, ha fatto sapere che la Bielorussia non vuole un conflitto di confine. Il conflitto semmai è necessario alla Polonia, ha detto. "I nostri giornalisti e altri traggono conclusioni corrette, ovvero che la Polonia ha bisogno di questo conflitto al giorno d'oggi. Ci sono problemi interni più che sufficienti, problemi con l'Unione europea", ha detto durante un incontro con un gruppo di lavoro sul progetto di riforma costituzionale.

Secondo il presidente la Bielorussia "non vuole" alcun conflitto sul confine di Stato. "Questo è assolutamente dannoso per noi", ha osservato. Poi ha aggiunto che Minsk è pronta a rimandare i migranti in patria, ma loro non vogliono tornare. Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha detto che non è assolutamente corretto attribuire ad Alexander Lukashenko l'intera colpa della crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Ue.

Le nuove sanzioni Ue alla Bielorussia

Nel mentre, il Consiglio Ue ha dato il via libera all'estensione del regime delle sanzioni nei confronti della Bielorussia. La decisione, presa nella riunione dei ministri degli Esteri Ue, permette a Bruxelles di colpire individui ed entità che organizzano o contribuiscono ad attività del regime di Lukashenko che facilitano l'attraversamento illegale delle frontiere esterne dell'Ue.

"Questa decisione riflette la determinazione dell'Unione europea a resistere alla strumentalizzazione dei migranti a fini politici - ha detto l'Altro rappresentante Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell -. Stiamo respingendo questa pratica disumana e illegale. Al tempo stesso continuiamo a sottolineare l'inaccettabile repressione in atto da parte del regime contro la propria popolazione e noi risponderemo di conseguenza".

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