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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Grecia, sì del parlamento a Tsipras: "Avanti coi negoziati"

Il Parlamento greco ha approvato la notte scorsa, con una fortissima maggioranza, il mandato al governo a continuare i negoziati con i partner europei per un terzo programma di assistenza finanziaria: weekend decisivo, c'è ottimismo

Il Parlamento greco ha approvato la notte scorsa, con una fortissima maggioranza, il mandato al governo a continuare i negoziati con i partner europei per un terzo programma di assistenza finanziaria da parte del Fondo salva Stati dell'Eurozona (Esm), sulla base delle proposte di riforme e di misure di bilancio presentate giovedì a Bruxelles. Il mandato è stato approvato con 250 voti favorevoli su 300, i voti contrari sono stati 32 e gli astenuti otto.

C'è stato, dunque, il sostegno di una larga parte dell'opposizione, in particolare dal nuovo partito liberale di centro sinistra To Potami e dal partito conservatore Nea Dimokratia, mentre 17 parlamentari della coalizione di governo, compresi due ministri, hanno votato contro (due), si sono astenuti (otto) o erano assenti (sette, fra cui l'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis). Una defezione tutto sommato meno consistente e significativa rispetto ai timori alla vigilia del voto.

VINCE TSIPRAS - Si tratta di un indubbio successo per il premier, Alexis Tsipras, che dispone ora di una sorta di mandato di unità nazionale, molto più largo di quello del suo governo, e potrà garantire il passaggio agevole in Parlamento di tutte le misure previste in un eventuale, e a questo punto più probabile, accordo con le "tre istituzioni" che rappresentano i creditori (la ex troika: Commissione Ue, Bce, Fmi) e i partner dell'Eurozona.

IL VOTO - Il voto della notte scorsa permetterà a Tsipras di sottrarsi al condizionamento delle componenti più radicali del suo partito, Syriza, che aveva spesso reso incoerente e ondivago il comportamento del governo nei negoziati di Bruxelles prima del referendum di domenica scorsa. Il premier, inoltre, è riuscito finora a mantenere abbastanza unita Syriza, nonostante i molti mal di pancia per il fatto che le riforme ora proposte dal governo siano quasi identiche a quelle bocciate dal referendum.

AIUTI - Sarà fondamentale, tuttavia, per Tsipras e per la tenuta delle componenti di Syriza e dell'appoggio della sua base, riuscire a strappare ai partner europei e all'Fmi un impegno alla ristrutturaione ("reprofiling") di una parte del debito pubblico greco, possibilemnte attravero il trasferimento all'Esm dei titoli di Stato detenuti dalla Bce per 27 miliardi di euro, e il riscadenzamento dei rimborsi. Il voto del Parlamento greco non riguardava l'approvazione definitiva del piano di riforme, ma solo il mandato al governo a negoziare su quella base con i partner europei. Il piano di riforme diventerà definitivo se e quando sarà concluso l'accordo con l'Eurozona. 

Grecia, vince il no © Infophoto

C'E' OTTIMISMO -  Le cosiddette "istituzioni" per tutta la giornata di ieri hanno esaminato e valutato il documento greco. Ne hanno parlato a lungo in teleconferenza, a partire dalle 13, i presidenti della Commissione europea Jean-Claude Juncker, dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, della Bce Mario Draghi, e la direttrice dell'Fmi Christine Lagarde. Nessuno di loro, tuttavia, si è ancora espresso nel merito delle proposte di Atene, anche se le prime reazioni riportate dalla stampa internazionale in base a commenti "off the record", e alcune affermazioni di Dijsselbloem sembrano abbastanza favorevoli.

WEEKEND DECISIVO - Una risposta, probabilmente congiunta, da parte delle tre istituzioni è attesa per oggi, prima della riunione straordinaria a Bruxelles, a partire dalle 15, dei ministri delle Finanze dell'Eurogruppo. Per l'Italia parteciperà il ministro Pier Carlo Padoan. Domani pomeriggio, poi, a meno che non vi siano ripensamenti dell'ultima ora, è prevista la riunione dei capi di Stato e di governo, prima nel formato eurosummit e poi come Consiglio europeo straordinario a 28. Sarà solo se e dopo che i leader avranno dato il proprio via libera che potrà cominciare il vero e proprio negoziato sulle proposte greche di riforma e sulla richiesta del terzo programma di salvataggio, che vale 53,5 miliardi di euro, e servirà a coprire tutti i pagamenti che Atene deve ai suoi creditori nei prossimi tre anni. Il doppio vertice dell'Eurozona e dell'Ue potrebbe non aver luogo nel caso - piuttosto improbabile - in cui l'Eurogruppo dovesse approvare in pieno e senza riserve tutto il pacchetto greco, spiegavano ieri fonti del Consiglio a Bruxelles.

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