Quando riprenderanno i negoziati tra Russia e Ucraina
Le trattative sono congelate. Podoliak, consigliere di Zelensky: "I russi nell'Est stanno provando a metterci pressione: appena capiranno che non ci riescono, diventeranno più realisti". Amendola: "È l'Europa che deve farsi protagonista"
"Il negoziato al momento è congelato. Probabilmente è necessario che questa seconda fase della guerra si esaurisca perchè possa riprendere. I russi nell'Est stanno provando a metterci pressione: appena capiranno che non ci riescono, diventeranno più realisti. Lo scambio di prigionieri, i corridoi umanitari e il ritorno dei nostri cittadini portati in Russia, invece, sono attività che proseguono". Così Mykhailo Podoliak, consigliere dell'ufficio di presidenza di Zelensky e capo della delegazione diplomatica ucraina al tavolo delle trattative, fa il punto sulla situazione dei negoziati lungo l'asse Mosca Kiev. Nella notte sette missili russi sono stati lanciati contro Odessa, provocando almeno un morto e cinque feriti.
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Quando riprenderanno i negoziati
La ripresa delle trattative può avvenire "in qualsiasi momento. Basta che la Russia abbia un approccio più adeguato rispetto a cosa sta accadendo dal punto di vista militare e di politica internazionale. Oggi è il 75esimo giorno di invasione, Putin aveva pianificato di conquistarci in cinque giorni - dice Podoliak in un'intervista a Repubblica - E' chiaro che la campagna non sta andando come sperava". Il problema è rappresentato dall'approccio dei militari russi che "non hanno alcuna intenzione di tutelare le infrastrutture civili e la vita delle persone. In questo modo riducono le possibilità di successo del negoziato. Ma tutte le guerre, prima o poi, finiscono con la firma di un trattato".
Quanto al discorso di Putin, Podoliak lo intepreta come "un discorso da Paese che sta perdendo. Non c'era un'idea chiave, solo un'insieme di parole banali. Nessuna creatività, se non per minacciare altri Paesi o l'uso di armi nucleari. Ovviamente, non è vero che l'Ucraina stava per invadere la Crimea nè che la Nato volesse attaccare la Federazione". Sul fronte ucraino, Podoliak mette in chiaro che Zelensky non intende affatto rinunciare alla Crimea: "Assolutamente no. Lui enfatizza di continuo l'importanza dell'integrità e sovranità territoriale, sono requisiti base per noi. Tutti i territori, anche quelli temporaneamente occupati, li consideriamo nostri".
Infine una riflessione sull'atteggiamento dell'Italia che, assicura Podoliak, "ha una posizione positiva nei nostri confronti. La leadership politica italiana ha ben chiaro chi ha cominciato la guerra e quali conseguenze potrà avere".
"È l'Europa che deve farsi protagonista dei negoziati"
"È l'Europa che deve farsi protagonista della fase di trattative che va aperta al più presto, sostenendo le scelte dell'Ucraina sulla propria sovranità territoriale". Lo dice in un'intervista alla Stampa Enzo Amendola (Pd), sottosegretario del premier per gli Affari europei. Spetta all'Europa secondo lui, e non solo alla Nato, stabilire le regole della trattativa con Mosca. Macron sostiene che "non si può umiliare la Russia e che la pace va fatta con loro". Amendola concorda: "Sì, esprime un punto di vista molto forte tra i leader europei, poiché il conflitto nel cuore dell'Europa deve vedere l'Ue schierata per far ripartire la via al negoziato. È ovvio che noi siamo disponibili in qualsiasi formato, in qualsiasi luogo e ora per una trattativa a sostegno delle posizioni di Zelensky e spingeremo perché dal Cremlino arrivino segnali di apertura". Quale deve essere l'agenda per la pace al punto in cui si è arrivati? E chi deve condurre i negoziati? "Questo è un conflitto - continua Amendola - che ha degli effetti politici ed economici in un mondo che non ha equilibri di potenza definiti. La pandemia ha svelato la fragilità dei meccanismi multilaterali. Ora l'Europa ha la principale responsabilità nel guidare la soluzione pacifica al conflitto, avendo in mente che oltre ai suoi alleati, ci sono attori globali come Cina e India, con cui costruire nuovi assetti di dialogo politico. Come ha detto Mattarella, bisogna replicare gli accordi di Helsinki, l'atto finale di distensione dalla guerra fredda e non gli accordi di Yalta di spartizione dei confini europei".
Oggi Draghi da Biden
Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà il presidente degli Usa Joe Biden. I due leader discuteranno di una "serie di questioni" incluso di come "continuare a imporre sanzioni paralizzanti" a Putin e alla leadership russa e di come "continuare a sostenere gli ucraini nella loro coraggiosa lotta contro i russi". Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nel corso del briefing con la stampa. Draghi e Biden, ha aggiunto alla vigilia del faccia a faccia, parleranno anche della "stretta cooperazione" tra i due Paesi, del tema della sicurezza energetica europea e della lotta ai cambiamenti climatici.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe tenere un altro incontro pubblico giovedì sulla guerra della Russia contro l'Ucraina, in vista del "continuo deterioramento della situazione umanitaria", hanno affermato fonti diplomatici. Richiesta da Francia e Messico, questa sessione sarà la 16a del Consiglio di Sicurezza dall'invasione russa del 24 febbraio. La riunione si terrà lo stesso giorno della sessione straordinaria a Ginevra del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, richiesto da Kiev, sul "deterioramento della situazione dei diritti umani in Ucraina".