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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nizza, ancora da identificare metà dei cadaveri: ritrovata viva la famiglia italiana

Delicato intervento chirurgico per Andrea Avagnina, uno degli italiani feriti nel corso della strage di Nizza rivendicata dal sedicente Stato Islamico. "Accertamenti delicati" sottolineano dal ministero degli Esteri dopo l'attentato del 14 luglio sulla Promenade des Anglais

Sono stati rintracciati dopo ore di ansia i Sermoneta, famiglia italo-canadese di origine ebraica che si pensava dispersa a Nizza dopo l'attentato. Lo conferma la Comunità ebraica di Roma. Salvatore Sal Sermoneta, la moglie Wioleta e la figlia Siead si trovano in Inghilterra. Si va via via riducendo la lista degli italiani ancora non rintracciati dopo l'attentato terroristico di giovedì scorso sulla Promenade des Anglais a Nizza. Il Console italiano sottolinea la difficoltà nel fare luce sulla sorte dei nostri connazionali che si trovano sul lungomare della cittadina francese al momento dell'azione del terrorista alla guida del camion killer. 

In base all'ultimo aggiornamento sui connazionali rimasti coinvolti nell'attentato di Nizza fonti della Farnesina riferiscono che sono ancora una decina tra irreperibili e feriti. "Siamo in una fase estremamente delicata perché ci stiamo concentrando sui casi più urgenti e stiamo ricevendo familiari dall'Italia. La nostra priorità e quella di ascoltare e assistere i familiari italiani. Stiamo indirizzandoli alla Maison des victimes dove riceveranno assistenza e dove saranno raccolti il dna e le impronte digitali Noi siamo qui operativi dal primo momento e stiamo presidiando gli ospedali, facendo i turni".

"Accertamenti delicati" sottolineano dal ministero degli Esteri dopo la strage del 14 luglio sulla Promenade des Anglais. "Le operazioni di riconoscimento sono delicate e complesse"  ha detto il console italiano a Nizza Serena Lippi. "Non vorrei dare numeri perché sui numeri ci sono state parecchie imprecisioni: dare i numeri in una fase così fluida e delicata in continuo aggiornamento può creare confusione".

"La procedura è molto lunga ma molto precisa - spiega il console italiano a Nizza Serena Lippi - I corpi erano in uno stato irriconoscibile e i francesi prima di dare informazioni vogliono essere sicuri col test del dna. Noi stiamo ricevendo lo stesso trattamento che ricevono tutti i miei colleghi stranieri. Quella sera c'erano moltissimi turisti", ha spiegato la console, rispondendo in qualche modo alle polemiche nate su alcuni organi di stampa. "Ci sono rimasta male, non accetto le accuse di non essere a disposizione. Stiamo lavorando 24 ore su 24 con l'ambasciatore. Certi articoli di giornali mi hanno amareggiata, sono solo stupidaggini e noi siamo qui per lavorare e non per fare polemiche".
 

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