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Giovedì, 28 Marzo 2024
La verità / Cina

Dubbi sul numero dei morti per Covid in Cina: le immagini satellitari rivelano code ai crematori

Il Washington Post ha pubblicato, in esclusiva, una serie di immagini satellitari riprese dalla società americana Maxar Technologies che rivelano lunghe file di persone fuori dai crematori

Da quando la Cina ha deciso di fare un'inversione a U sulla politica Zero Covid e di non comunicare i dati dei casi e i decessi di coronavirus, è nata una polemica sulla poca trasparenza del governo cinese nella gestione dell'epidemia nel paese. Accuse che Pechino ha rispedito prontamente al mittente. Ora però un'inchiesta giornalistica può far cadere il velo di bugie dietro cui si nasconde il governo guidato da Xi Jinping. 

Il Washington Post ha pubblicato, in esclusiva, una serie di immagini satellitari riprese dalla società americana Maxar Technologies che rivelano lunghe file di persone fuori dai crematori che aspettano di entrare con i loro cari morti a causa del virus. Sono state individuate anche code di auto e carri funebri in attesa di poter accedere alle aree dove vengono inviate le salme per l’operazione di incenerimento. Molte le ore di attesa, fino a notte fonda. 

Per confermare quanto stava accadendo, il Washington Post ha anche esaminato dozzine di video girati nelle pompe funebri cinesi. Le foto riguardano sei metropoli - tra le quali Pechino, Nanchino e Chengdu - e sono state catturate all'inizio e alla fine di dicembre. La differenza tra i due momenti è evidente. 

Nell'immagine ripresa il 24 dicembre, ad esempio, in uno dei crematori della capitale è comparso un nuovo parcheggio per far fronte all'afflusso di clienti. Secondo la ricostruzione del quotidiano statunitense, il parcheggio nel crematorio di Tongzhou, alla periferia di Pechino, è stato realizzato attorno al 22 dicembre ed è stato ampliato per contenere un maggior numero di auto. Due giorni dopo, il giorno in cui è stata ripresa l'immagine dal satellite, c'erano oltre 100 auto parcheggiate con la polizia a regolare il traffico. Il quotidiano americano rivela, inoltre, che stando a un rapporto del giornale governativo Youth Daily, poi cancellato, nella struttura si cremavano 150 cadaveri al giorno. 

Eppure, secondo i dati comunicati dalla Commissione sanitaria nazionale, in questa ondata di Covid-19 partita verso l’inizio di dicembre, i decessi sarebbero stati solo 40, per un totale di 5.354 morti. 

Mentre mancano informazioni sulle aree agricole, dove le condizioni del sistema sanitario sono sicuramente meno avanzate rispetto alle megalopoli, nelle grandi città sarebbe stato raggiunto il picco di contagi. Un secondo picco di contagi è atteso tra aprile e maggio e potrebbe colpire tra il 25 e il 50 per cento della popolazione.

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