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Giovedì, 25 Aprile 2024
difficoltà o mancanza di trasparenza? / Cina

Perché non conosciamo il numero reale di morti per Covid in Cina

L'Organizzazione mondiale della sanità che si è detta "molto preoccupata" per l'ondata di casi senza precedenti. Ma Pechino minimizza

Il boom di contagi da Covid 19 in Cina, che si sta diffondendo dalle città più grandi alle vaste aree rurali, spaventa l'Organizzazione mondiale della sanità che si è detta "molto preoccupata" per l'ondata di casi senza precedenti. L'organizzazione con sede a Ginevra ha riconosciuto le difficoltà della Cina a tenere un conteggio preciso dei morti da Covid-19 a causa dell'aumento dei casi. Ma Pechino da parte sua minimizza e assicura di non aver registrato decessi dovuti al virus dopo aver modificato i criteri di conteggio. Le autorità cinesi sostengono di aver registrato un totale di sette morti (per un totale di 5,242 dall'inizio della pandemia), tutti nella capitale Pechino, da quando è stato deciso di revocare la politica Zero Covid ed eliminare molte delle restrizioni in vigore.

Cambiano i criteri

Sono cambiati i criteri per il conteggio dei morti legati al Covid. Da diversi giorni vengono considerati decessi dovuti al Covid solo quelli direttamente riconducibili a insufficienza respiratoria causata dal virus. Secondo la Commissione nazionale della Salute, non saranno conteggiati i casi di pazienti che, per esempio, hanno avuto un infarto dopo essere stati infettati. 

I dati ufficiali sono diventati quindi inaffidabili, dopo che il paese abitato da 1,4 miliardi di persone ha abbandonato la politica Zero Covid. Il brusco allentamento della politica Zero Covid ha fatto sprofondare nel caos il sistema sanitario nazionale: gli ospedali delle diverse città sono in affanno e registrano una carenza di posti letto, di medicine e di sangue per le trasfusioni.

La critica situazione ha spinto gli esperti a ritenere che la Cina potrebbe contare più di un milione di morti per Covid l'anno prossimo. L'Oms però precisa che Pechino stia incontrando una difficoltà a tenere il conto dei decessi e tende una mano al gigante asiatico, per garantire un conteggio accurato dei nuovi casi e dei decessi legati al Covid. 

Nel frattempo, allarmano parallelamente le eventuali mutazioni del virus, mentre il segnale forse più angosciante sono le file di bare che attendono davanti ai crematori, dal nord-est al sud-ovest del Paese, dove le persone addette al servizio hanno dichiarato che stanno facendo i salti mortali per tenere il passo con l'aumento dei decessi. 

I dati sono affidabili?

Permangono quindi dubbi e perplessità sul reale numero dei morti provocate dal virus nel Paese. La Cina conta finora 5.242 morti ufficiali per Covid da quando è scoppiata la pandemia: si tratta di un bilancio molto basso rispetto agli standard globali. 

Dallo scoppio della pandemia, la Cina è stata a più riprese accusata di minimizzare le infezioni e le morti per motivi politici. Stando a quanto scriver Reuters, uno studio del giugno 2020 sulla prima ondata nel paese a Wuhan ha stimato che all'epoca sarebbero potute morire 36.000 persone, circa 10 volte la cifra ufficiale di Pechino.

E ancora. Uno studio pubblicato da Lancet lo scorso aprile, che ha esaminato la mortalità correlata al Covid in 74 paesi nel periodo 2020-2021, ha stimato che ci sono stati 17.900 decessi in eccesso in Cina nel lasso di tempo preso in considerazione, rispetto a un bilancio ufficiale di 4.820. 

L'allarme arriva anche da Airfinity. Secondo la società che fa analisi scientifiche predittive, più di 5.000 persone muoiono probabilmente ogni giorno a causa del Covid in Cina. L'azienda con sede nel Regno Unito ha utilizzato modelli basati su dati regionali cinesi per calcolare le cifre dei decessi sulla base del milione di attuali infezioni giornaliere nel paese. Le stime di Airfinity sono "in netto contrasto con i dati ufficiali cinesi, che registrano 1.800 casi e solo sette decessi ufficiali nell'ultima settimana", si legge in una nota della società britannica. 

Rimane quindi attualmente improbabile che i dati ufficiali riflettano i decessi nel paese, data la velocità con cui l'infezione si sta diffondendo. Per quasi tre anni il governo cinese ha utilizzato lockdown rigorosi, quarantene centralizzate, test di massa oltre ad una rigorosa tracciabilità dei contatti per frenare la diffusione del virus. Ma questa strategia è stata abbandonata a inizio mese, a seguito di un'esplosione di proteste in tutto il Paese contro le severe restrizioni che hanno sconvolto le imprese e la vita quotidiana dei cinesi.

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