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Giovedì, 25 Aprile 2024
USA / Stati Uniti d'America

Obama sullo shutdown: "Sono esasperato"

Ancora nessun accordo tra democratici e repubblicani: lo scontro è sul finanziamento i Obamacare. Intanto la paralisi delle agenzie governative si fa sempre più insostenibile

Esasperato. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è definito facendo riferimento allo shutdown, la chiusura parziale di alcune attività del governo federale entrata oggi nel suo terzo giorno. "Sono esasperato perché questa cosa è totalmente non necessaria", aveva ricordato in un'intervista esclusiva trasmessa dall'emittente americana Cnbc poche ore prima da un altro appuntamento cruciale per le sorti del Paese: l'incontro tra il presidente e i leader repubblicani e democratici al Congresso. Proprio ieri sono andati alla Casa Bianca, in quello che è stato il primo faccia a faccia dall'inizio della crisi tra Obama e il suo principale avversario, lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner. Appena uscito dopo oltre un'ora di vertice Boehner ha rilasciato una breve dichiarazione: "Il presidente anche questa sera ha ripetuto che non vuole negoziare", ha detto.

Lo stesso Obama poche ore prima - durante il suo intervento a Cnbc - aveva ricordato che non avrebbe fatto un passo indietro. "Siamo disposti a negoziare dopo che passerà la legge per riaprire il governo", ha detto. Poi i repubblicani "possono portarmi delle osservazioni specifiche per migliorare la riforma della sanità, ma non ora sotto minaccia", ha continuato.

All'incontro della Casa Bianca ha partecipato anche il leader della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, che ha definito la riunione "cordiale ma non produttiva". La situazione di stallo sembra quindi non essere ancora arrivata a un punto di svolta. A bloccare ogni possibilità è Obamacare, la riforma della sanità che i repubblicani vorrebbero non finanziare e sulla quale sia il presidente che i democratici non vogliono cedere.

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All'uscita dell'incontro con Obama i due leader democratici del Senato e della Camera, Harry Reid e Nancy Pelosi, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. "Siamo completamente in linea con Obama, vogliamo solo riaprire il governo", ha detto Reid aggiungendo che Obama è stato "forte, forte, forte", nel mantenere la sua posizione molto chiara: prima di iniziare il dialogo ridiamo i fondi al governo.

Ma lo shutdown non è l'unico problema che affligge l'amministrazione americana. Obama nell'intervista a Cnbc e nella riunione di ieri con i quattro leader ha anche parlato del prossimo spettro che potrebbe colpire Capitol Hill e di riflesso tutto il Paese: il tetto al debito che secondo le stime del dipartimento del Tesoro dovrebbe essere raggiunto il prossimo 17 ottobre. Tra meno di due settimane. Secondo Obama deve essere aumentato per "evitare una potenziale catastrofe finanziaria". Un default che se la chiusura del governo federale dovesse protrarsi potrebbe veramente dare un forte colpo all'economia del Paese.

Il giuramento di Obama: guarda le foto

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