Olli Rehn, il guardiano timido della Commissione europea
E' una della figure chiave della politica europea. Sul fronte della crisi dell'euro, da tre anni il finlandese rimane un fermo sostenitore del rigore. Ha un'unica passione: il Manchester United
Tiene, come da tradizione finlandese, un profilo molto basso, ma Olli Rehn è una della figure chiave della politica europea. Il vicepresidente finlandese della Commissione europea è diventato un personaggio fondamentale, come dimostra l'attesa che ha preceduto la sua relazione del 7 novembre sulle previsioni di crescita nel "vecchio continente".
"Non ho dei superpoteri", spiega Rehn a Les Echos. "Sono responsabile politicamente davanti al Parlamento europeo e la mia sola legittimità deriva dal Trattato europeo. Sono gli stati membri e il Parlamento che hanno deciso di rafforzare la governance economica, io ho solo il compito di obbligare gli stati ad applicare quello che chiedono".
Tra il disinteresse pressoché generale dell'opinione pubblica in quasi tutti i paesi, qualcosa è cambiato: è inziata lo scorso anno la riforma avviata con il trattato fiscale – il cosiddetto "six pack" nel gergo di Bruxelles. E' innegabile che la Commissione europea ha ormai un ruolo fondamentale di guida economica. L'anno prossimo il ruolo di sorveglianza di Bruxelles sarà ancora rafforzato dall'entrata in vigore del patto di bilancio che impone la "regola aurea".
"I finlandesi a Bruxelles - si legge nell'articolo - si divertono a spiegare la differenza fra un finlandese introverso e uno estroverso: il primo guarda i suoi piedi, il secondo guarda quelli del suo interlocutore. Rehn è molto attaccato al suo paese di origine". Questo alto dirigente europeo ha delle convinzioni economiche ben radicate, più vicine a quelle dell'Europa settentrionale che agli appelli a una rapida mutualizzazione del debito attraverso gli eurobond.
Curiosità: l'unica passione dichiarata di quest'uomo altrimenti schivo è il calcio: è un fan sfegatato del Manchester United. (Fonte: Presseurop)