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Venerdì, 29 Marzo 2024
La svolta nelle indagini / Belgio

"La maestra delle elementari mi umiliava": la uccide con 101 coltellate dopo trent'anni

Il feroce crimine è rimasto irrisolto per 16 mesi. Poi la svolta

Un uomo di 37 anni che ha detto di essere stato umiliato dalla sua insegnante alle elementari e ha confessato di averla accoltellata a morte tre decenni dopo, secondo i pubblici ministeri belgi. La storia sconvolge il Belgio. Gunter Uwents ha detto agli investigatori di non aver mai superato presunti problemi con Maria Verlinden, 59 anni, risalenti agli anni '90 quando lui aveva sette anni. Ha affermato di aver perso il controllo quando l'ha visitata nel novembre 2020 nella sua casa nel villaggio di Noorderwijk, vicino ad Anversa. È stata pugnalata 101 volte ed è morta lì, nella cucina dell'abitazione. Verlinden era conosciuta in paese come una devota cristiana, che si spendeva personalmente per aiutare in tutti i modi i senzatetto della zona.

Il feroce crimine è rimasto irrisolto per 16 mesi nonostante la polizia avesse prelevato centinaia di campioni di DNA per cercare di trovare il colpevole. Il marito della vittima aveva fatto un appello pubblico alla ricerca di testimoni. La  borsa della vittima con soldi contanti all'interno non era stata toccata, era sul tavolo da pranzo accanto al corpo di Verlinden. Anche per questo l'ipotesi di una rapina degenerata in omicidio era stataa ben presto scartata dagli inquirenti.

Poi nel marzo dello scorso anno, Uwents ha confessato l'omicidio a un amico che ha, a sua volta, allertato la polizia, hanno detto i pubblici ministeri. E' stato arrestato domenica.

Uwents ha fornito un campione di DNA da confrontare con le tracce trovate sulla scena del crimine. Lut Verlinden, 62 anni, sorella della vittima, che ha anche insegnato nella classe di Uwents negli anni '90, ha detto al giornale Het Nieuwsblad: "Siamo tutti confusi. Ho contattato tutti gli ex colleghi con cui Gunter era in classe, ma nessuno ricorda un incidente specifico tra lui e Maria. E' sempre stato un ragazzo tranquillo e introverso. Non c'era molto da dire su di lui. Anche i suoi genitori sono delle brave persone cattoliche. Mi dispiace per loro, perché non oseranno mai più mostrarsi a Noorderwijk".

Secondo quanto riportano in questi giorni i media locali, Uwents ha detto agli investigatori che da bambino era stato "umiliato e sminuito" dai compagni di classe e dall'insegnante. "Quando alzavo la mano, indicava sempre qualcun altro per rispondere, mai me", ha detto alla polizia secondo un freddo resoconto. "E questo mi ha reso molto infelice". Ha quindi raccontato di essere andato a casa della ex maestra solo "per fare una bella chiacchierata". Le avrebbe "riso di lui", liquidandolo come "un cretino", secondo il reo confesso. Ha detto di non aver portato un coltello in casa. L'arma del delitto non è mai stata trovata.

L'ufficio del procuratore locale ha detto che il giovane avrebbe fornito "spiegazioni dettagliate" per il suo atto, una confessione piena. Uwents è apparso davanti a un giudice a inizio settimana. E' in carcere e sarà processato per omicidio.

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