Siria, è morto Ali Daqneeshs: era il fratello di Omran icona delle stragi di Aleppo
Mercoledì una bomba sganciata durante un raid aereo su Aleppo ha distrutto la casa della famiglia Daqneeshs: le immagini di Omran messo in salvo hanno fatto il giro del mondo. Il fratello di 10 anni però non è sopravvissuto all'attacco
E' morto Ali Daqneeshs il fratello maggiore di Omran, il bambino siriano la cui immagine è diventata il simbolo delle sofferenze ad Aleppo. Lo hanno fatto sapere attivisti sul posto, citati dai media internazionali, mentre Caroline Anning di Save the Children ne ha dato notizia su Twitter.
Reports Omran Daqneesh's brother Ali has died of his injuries, sustained in the same airstrike. Another senseless death of a child in #Syria
— Caroline Anning (@CarolineAnning) 20 agosto 2016
Mercoledì Ali era rimasto ferito assieme al fratellino Omran e al resto della famiglia, quando un attacco aereo aveva ridotto in macerie l'edificio in cui vivevano. Ali era stato portato in ospedale assieme ai familiari, ma è morto oggi a causa delle ferite riportate. L'ong britannica Solidarity Campaign ha confermato il decesso, parlando di "crimine di guerra". In un'intervista al britannico Telegraph, il padre dei bambini ha raccontato che il figlio maggiore Ali stava giocando con degli amici nella strada, al momento del raid. Lui, invece, si trovava seduto su un divano vicino a Omran, con la moglie, un altro figlio e due figlie nell'appartamento al primo piano. "E' molto doloroso guardare i tuoi figli morire di fronte ai tuoi occhi".
330 civili morti, compresi 50 bambini, dallo scorso 31 luglio. Più di 330 civili morti in tre settimane nella martoriata città siriana di Aleppo nel corso di bombardamenti e scontri per il controllo della città dallo scorso 31 luglio, dall'avvio dell'offensiva dei ribelli per rompere l'assedio ai quartieri orientali.
IL VIDEO DEL SALVATAGGIO DI OMRAN
Staffan De Mistura, inviato speciale dell'Onu, chiede nuovamente una tregua. Sull’agonia di Aleppo è intervenuto anche Staffan De Mistura, inviato speciale dell'Onu per la Siria, che ha descritto la situazione in un intervento nel corso del Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. "Oggi la situazione è grave. Ci sono 300mila persone nella zona est, forse un milione e 600mila nella zona ovest. La zona est è assediata di fatto, perché la strada di Castello è bloccata da più di due settimane. Manca cibo, mancano medicinali e ci sono problemi di acqua, perché anche il carburante non è mai arrivato".