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Martedì, 16 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALI

Onu: "I jihadisti vogliono creare un mondo sanguinario"

Mercoledì il presidente americano Barack Obama illustrerà la sua strategia per combattere lo Stato Islamico

I jihadisti che seminano il terrore in Iraq e in Siria vogliono creare "un mondo sanguinario", ha affermato il nuovo Alto Commissario Onu ai diritti dell'Uomo, il giordano Zeid Raad al-Hussein.

"In che modo potrebbe funzionare uno Stato takfiri in futuro (termine che indica gli estremisti sunniti, ndr)? Sarebbe un mondo sanguinario, ostile e catttivo, senza tutele per i non-takfiri", ha dichiarato Zeid, pronunciando il suo primo discorso in apertura della 27esima sessione del Consiglio dei diritti dell'Uomo presso l'Onu a Ginevra.

LA STRATEGIA DI OBAMA

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama svelerà mercoledì la sua strategia contro i jihadisti in Iraq. In un'intervista alla trasmissione della NBC "Meet the Press", Barack Obama ha voluto sgombrare il campo da dubbi sul fatto che non invierà in ogni caso truppe di terra nel Paese: "Non si tratta certamente di inviare 100.000 soldati americani", ha precisato Obama per rassicurare l'opinione pubblica, "piuttosto di una campagna antiterrorismo come quella che abbiamo adottato negli ultimi sei-sette anni".

"Il nostro obiettivo - ha detto il presidente americano - è quello di dar vita a una coalizione internazionale" che riesca a "fiaccare l'Is, contenere la sua avanzata sul territorio e poi sconfiggerlo".

LA CONTROFFENSIVA SUL CAMPO

Sulla scia dei primi raid aerei americani sull'Ovest dell'Iraq, nella provincia a maggioranza sunnita di Al Anbar, le forze militari irachene, appoggiate dalle tribù sunnite, hanno lanciato una vasta offensiva contro i jihadisti dello Stato islamico nella regione di Haditha, nei pressi della diga sull'Eufrate, la seconda diga del Paese.

La forza congiunta è riuscita a riprendere la città di Barwana, ad est di Haditha, e a mettere in fuga i jihadisti che hanno abbandonato armi e veicoli. L'esercito ha issato la bandiera irachena sul principale check-point della città dopo aver levato quello dell'Is. Secondo un corrispondente della France Presse, il governatore di Al Anbar, presente nel corso dell'offensiva, è rimasto ferito negli scontri.

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