"Grazie signor Putin per aver ucciso la mia unica figlia"
Hans De Borst, padre di una ragazzina olandese morta nella tragedia aerea del Boeing 777 abbattuto in Ucraina, ha scritto una lunga lettera a quelli che ritiene i responsabili del dramma
ROMA - Aveva diciassette anni Elsemiek. Si sarebbe diplomata e avrebbe frequentato l'università di Ingegneria. Aveva tanti sogni lei. Non potrà realizzarne neanche uno, non potrà raccontarne nessuno. Perché Elsemiek, diciassettenne olandese, è morta a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto giovedì scorso da un missile in Ucraina. Così la sua vita, i suoi sogni li ha raccontati suo padre Hans, sbattendoli in faccia a quelli che lui ritiene i responsabili di un massacro.
"Grazie, signor Putin, signori leader separatisti, governo ucraino, per avere ucciso la mia cara e unica figlia, Elsemiek De Borst - è l'inizio rabbioso di una lunga lettera - Lei aveva 17 anni, frequentava la quinta ginnasio presso il “Segbroek College” de L’Aia. E lei stava andando in vacanza in Malesia insieme al suo fratellino, a sua mamma (la mia ex moglie) e il suo patrigno".
Quindi, dal suo profilo Facebook, Hans De Borst, ricorda i sogni della sua piccola:
"Elsemiek il prossimo anno avrebbe svolto l’esame finale con le sue migliori amiche Julia e Marina, andava così bene a scuola! Dopo sarebbe andata a studiare ingegneria presso il Politecnico Delft, ci teneva davvero tanto. Adesso improvvisamente lei non c’è più. Dal cielo, è stata colpita in un paese straniero dove si combatte una guerra".
Quindi, le accuse vere e proprie di un padre ferito, arrabbiato:
"Cari signori, spero voi siate orgogliosi di aver distrutto la sua giovane vita e di avere ancora il coraggio di guardarvi allo specchio. Grazie ancora, sinceramente. Spero che riceverete questo messaggio, magari tradotto in Inglese. Grazie ancora! Saluti, il padre di Elsemiek Hans de Borst di Monster, Paesi Bassi, la cui vita è rovinata!"
