"Mai più riscatti per chi viene preso in ostaggio dall'Isis"
Lo ha deciso il Counter-ISIL Finance Group, organizzazione che affianca, sul versante economico, la coalizione militare contro l'Isis. "Prioritario bloccare i canali di finanziamento"
Mai più riscatti per i connazionali tenuti in ostaggio dai terroristi dell'Isis. Lo hanno deciso i venticinque membri dell'organizzazione Counter-ISIL Finance Group (Cifg), di cui l'Italia è co-presidente con Stati Uniti e Arabia Saudita. E' quanto si legge in comunicato diffuso dal ministero del Tesoro Usa.
"Il Counter-ISIL Finance Group - spiega il comunicato - respinge il pagamento o l’agevolazione di riscatti all’ Isis, in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I rappresentanti di 25 paesi e numerose organizzazioni multilaterali si sono incontrati il 7 maggio a Jeddah, in Arabia Saudita, per continuare il loro lavoro contro le fonti di finanziamento dell'Isil", tra cui, appunto, "il problema persistente del sequestro di persona a scopo di estorsione".
Il Counter Finance si impegna inoltre a collaborare con enti e organizzazioni private "per assicurarsi che tutti siano a conoscenza dei rischi per chi opera in Paesi a rischio".
Il Cfgi è stato istituito lo scorso marzo con l'obiettivo di rafforzare il coordinamento tra i partner internazionali impegnato contro Isis, affiancando sul versante economico la coalizione militare a guida Usa.