Ha solo 11 anni la piccola Rifta, la bambina disabile pakistana accusata di blasfemia per aver distrutto alcune pagine del Corano. 

Minacce contro i cristiani- Ancora non sono state chiarite le dinamiche della vicenda, avvenuta non lontano dalla capitale, che rischia di riportare in primo piano la questione delle persecuzioni contro i cristiani. Sembra che a chiedere l'arresto della piccola, affetta dalla sindrome di Down, sia stata una folla, inferocita dal suo gesto. Alcune persone avrebbero inoltre minacciato di dare alle fiamme le abitazioni dei cristiani, religione alla quale appartiene anche la famiglia di Rifta. 

Secondo lo stesso Paul Bhatti, ministro per la Concordia Nazionale, è “improbabile” che la bambina abbia profanato volutamente il libro sacro. “Dai rapporti che ho visto, sembra che lei stesse trasportando un secchio dei rifiuti, che conteneva anche alcune pagine del Corano” ha spiegato Bhatti alla Bbc. “Questo ha fatto infuriare la popolazione locale, che ha chiesto delle sanzioni contro di lei”. “La polizia inizialmente era riluttante ad arrestarla” ha continuato il ministro, “ma poi la folla ha minacciato di bruciare le case dei cristiani”. 

Critiche contro la legge sulla blasfemia - In questi ultimi anni numerosi attivisti per i diritti umani si sono schierati contro la legge sulla blasfemia, che prevede pene fino all'ergastolo per coloro che profanano il Corano. Si calcola che tra il 1986 e il 2009 siano state incriminate qualcosa come mille persone, mentre altre 30, secondo quanto riporta l'Ansa, sarebbero state uccise o linciate dalla folla prima del processo.  

Le violenze non hanno risparmiato nemmeno coloro che hanno tentato di modificare questa norma. Tra questi ci sono anche Shahbaz Bhatti, ex ministro degli Affari per le Minoranze, e Salman Taseer, governatore di Punjab, entrambi uccisi nel 2011 dopo che si erano apertamente schierati contro questa legge.