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Venerdì, 29 Marzo 2024
PAKISTAN / Pakistan

Pakistan, Paese sotto choc per l'attentato contro l'attivista 14enne

Islamabad ha messo una taglia di 10 milioni di rupie sulla testa dei terroristi. Nella capitale manifestazioni a sostegno di Malala

Il Pakistan è ancora sotto choc per l'attacco lanciato ieri dai talebani contro l'attivista 14enne Malala Yousafzai, scampata miracolosamente all'attentato.

Nel Paese migliaia di voci si sono alzate in difesa della ragazza. “Prima di tutto incolpo i talebani, ma do la colpa anche al governo” ha scritto Sami Shah sulle pagine del The Express Tribune, come riporta la Cnn.  

La ragazza stava uscendo da scuola, nella città di Mingora, quando un uomo le ha sparato, colpendola alla testa. Malala è stata trasportata in aereo a Peshawar, dove ha subito un delicato intervento chirurgico. “Siamo contenti che sia sopravvissuta, ma siamo anche preoccupati per le sue condizioni di salute” ha commentato lo zio della giovane, Faiz Muhammad. 

I talebani hanno immediatamente rivendicato l'attacco. La colpa della ragazza sarebbe stata quella di aver cercato di promuovere un pensiero “secolare” tra i giovani. “Anche se questa volta si è salvata, la prossima non sopravviverà – ha minacciato un portavoce dei terroristi – Riusciremo sicuramente ad ucciderla”. 

Nella capitale è stata organizzata un corteo a sostegno della ragazza. “Oggi siamo qui per esprimere la nostra solidarietà a Malala – ha detto una manifestante, come riporta Euronews – Vogliamo dire ai talebani che, succeda quel che succeda, non siamo disposte a lasciare che questo Paese si riduca così”.

Taglia di 10 milioni di rupie sui terroristi - Il governo di Islamabad ha fatto quadrato intorno alla piccola, tanto da aver messo una taglia di 10 milioni di rupie (82mila euro) per la cattura dei terroristi. Il capo delle forze armate, generale Ashfaq Parvez Kayani, durante la sua visita al capezzale della giovane, ha voluto sottolineare come i talebani abbiano infranto gli insegnamenti del profeta Maometto, il quale affermò che “colui che non è gentile con i bambini non è in mezzo a noi”. “Attaccando Malala, i terroristi non hanno capito che lei non è solo una persona, ma è un'icona di coraggio e speranza” ha poi commentato.  

La stessa compagnia aerea pakistana, la Pia, si è detta disponibile a portare la giovane “ovunque nel mondo” per ottenere le cure mediche necessarie. Allo stesso modo due neurochirurghi, uno statunitense e uno britannico, si sono offerti di andare in Pakistan per curarla. 

Un blog per raccontare le violenze dei talebani - Malala ha iniziato a tenere un blog, pubblicato anche sul sito della Bbc in lingua urdu, nel 2009, quando aveva solo 11 anni, nel quale raccontava le violenze quotidiane che subiva la popolazione della Valle dello Swat durante l'occupazione dei talebani. La bambina scriveva con lo pseudonimo di Gul Makai, ma la sua identità è stata svelata all'indomani della cacciata dei terroristi. Da allora Malala è diventata il simbolo della lotta per i diritti umani, soprattutto per le sue battaglie a favore dell'istruzione femminile.

“Io ho diritto all'educazione. Ho diritto a giocare. Ho diritto a cantare. Ho diritto a parlare” aveva detto Malala l'anno scorso, in una intervista rilasciata alla Cnn.

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