Abusa di una 13enne ma il giudice lo scarcera: "Lei era esperta"
Un 41enne inglese conferma di aver avuto un rapporto con la studentessa che però sarebbe stata pienamente consenziente. Gli animi si infiammano
Un caso shock di pedofilia sconvolge l'Inghilterra. Il 41enne Neil Wilson avrebbe avuto un rapporto sessuale con una studentessa di 13 anni nel suo appartamento a nord di Londra. Fino a qui la faccenda è già di per sé tremenda, ma ciò che avrebbe infiammato gli animi è stata la sentenza del giudice Nigel Peters che non ha mandato in galera il pedofilo affermando che: “La ragazzina ha un aspetto fisico che lascia pensare a un’età più avanzata” e un atteggiamento “predatorio in tutti i sensi, dovuto a una certa esperienza sessuale”.
Da quanto riportato dal "Daily Mail", secondo il giudicePeters il rapporto sessuale non sarebbe da condannare poiché la ragazzina si sarebbe comportata come un'adulta consenziente, senza tenere conto però che all'età di 13 anni ancora coscienti al 100% delle proprie scelte non lo si è affatto. L'avvocato difensore inoltre rincala la dose, affremando che nonostante la differenza d’età “l’atto è avvenuto, ma non per colpa di Wilson, si potrebbe dire che lui sia stato obbligato ad eseguire l’atto, nonostante fosse più forte e più grande di lei”.
Seguendo questo filo logico, la ragazzina si trasforma da vittima a preda, ai limiti della logicità umana. Secondo le ricostruzioni in tribunale, i due si sarebbero conosciuti una mattina, quando la ragazza, mentre marinava la scuola, avrebbe incontrato Wilson e gli avrebbe chiesto di comprargli le sigarette. Nelle due settimane successive a questo primo incontro, il pedofilo avrebbe bombardato di telefonate e messaggi la ragazzina, finchè lei non avrebbe deciso di andare a casa sua, nell'Essex. Stando a quanto riportato la ragazza fece uno spogliarello erotico per l'uomo e poi consumarono il rapporto sessuale.
UNA DONNA SU TRE NEL MONDO E' VITTIMA DI VIOLENZE
Secondo la Corte, l'abuso sarebbe venuto alla luce solo dopo che un'amica, venuta a conoscenza del fatto, lo avrebbe denunciato alla polizia. Dopo la denuncia, sono scattate le perquisizioni a casa di Wilson: è stato rinvenuto parecchio materiale pedopornografico e film porno hardcore. Nella disperazione totale avrebbe anche confessato l'abuso, sostenendo sempre e comunque che la giovane fosse consenziente.
Al termine del processo Wilson è tornato a casa sua; condannato inizialmente a 8 mesi di reclusione, ma la sospensione della pena gli ha restituito la libertà. La decisione di ridare la libertà al pedofilo però ha scatenato proteste molto accese: “Lo Stato ha il dovere di prendersi cura delle vittime di reati e crimini – aggiunge Javed Khan, dell’associazione Victim Support – un dovere che in questo caso è clamorosamente venuto meno”. Attraverso una petizione, partita dall'“EveryDay Victim Blaming” poi sono state raccolte 15 mila firme per denunciare il fatto.