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Sabato, 20 Aprile 2024
La black list

I peggiori disastri aerei della storia

Da Tenerife 1977 al volo MH17, dai guasti agli scontri il volo, tragedia accomunate dall’alta quota e dall’elevato numero di vittime: ecco la lista nera degli incidenti aerei

Potrebbero essere circa 140 le vittime del disastro aereo avvenuto nella provincia meridionale del Guangxi nella Cina meridionale, dove un Boeing 737 della compagnia China Eastern si è schiantato contro una montagna. Secondo i media cinesi, a bordo vi erano 133 passeggeri e nove membri dell’equipaggio: al momento non è chiaro l’effettivo bilancio dell’incidente, ma le immagini che arrivano dal luogo del disastro sono terrificanti.

Ma quello avvenuto in Cina è soltanto l’ultimo di questa tipologia di tragedie, incidenti non così frequenti, ma che provocano spesso un enorme clamore mediatico a causa dell’elevato numero di vittime. Dal 1923, quando un dirigibile Zeppelin esplose al largo delle coste della Sicilia uccidendo 52 persone, ad oggi, sono decine di migliaia le persone che hanno perso la vita nei disastri aerei: da Tenerife a Ustica, passando per il volo della Malaysian Airlines, ecco quali sono i peggiori disastri aerei della storia.

Tenerife 1977: il peggior disastro della storia

Escludendo da questa macabra graduatoria gli attentati alle Twin Towers dell’11 settembre 2001, dove le vittime furono più di tremila, quello che al momento viene ricordato come il peggior incidente della storia dell’aviazione è quello avvenuto il 27 marzo del 1977 a Tenerife, in Spagna, in cui hanno perso la vita 583 persone, tra passeggeri e personale, su 644 a bordo. Una strage causata da una fatalità: le vittime infatti si trovavano su due Boeing 747, uno della Klm e uno della Pan Am, entrati in collisione subito dopo il decollo del primo. Quel giorno, a causa di un allarme bomba all’aeroporto di Las Palmas, tutti i voli erano stati dirottati sullo scalo di Los Rodeos, a Tenerife. 

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(Un'immagine di repertorio del disastro aereo di Tenerife - Foto Ansa)

Gli errori di comunicazione della torre di controllo, uniti alla scarsa visibilità causata dalla nebbia, provocarono il peggior disastro aereo per numero di vittime. Un bilancio aggravato anche dalla disorganizzazione dei soccorsi, allertati in ritardo e poco rapidi nell’individuare i relitti. Nessuno dei due voli doveva passare da quella pista, invece si sono trovati entrambi in rotta di collisione e a forte velocità: nonostante siano passati oltre 40 anni, le immagini scattate subito dopo l’incidente sono scioccanti. 

Il volo Japan Airlines 123: un incubo lungo 32 minuti

Il secondo peggior disastro aereo della storia è avvenuto il 12 agosto del 1985 in Giappone. Quel giorno un Boeing 747-SR146 della Japan Airlines era decollato da Tokyo con destinazione Osaka, città dove però non è mai arrivato. Dodici minuti dopo il decollo però hanno avuto inizio i problemi: prima si è aperto uno squarcio nella paratia superiore, che ha causato decompressione esplosiva che ed il distacco dello stabilizzatore verticale, infine, il sistema idraulico è andato completamente “ko”.

Con la rapida perdita di pressurizzazione e l’impianto idraulico fuori uso, l’aereo è divenuto in breve tempo ingovernabile. I disperati tentativi dei piloti di limitare i danni e rallentare la perdita di quota si sono rivelati inutili: 32 minuti dopo l’esplosione della paratia, il volo della Japan Airlines 123 si è schiantato contro il monte Takamagahara, causando 524 morti su 528 a bordo (tutti e 15 membri dell’equipaggio e 505 passeggeri su 509). Il luogo impervio dove è avvenuto lo schianto ha reso difficoltoso l’arrivo dei soccorsi, che riuscirono poi a trarre in salvo soltanto quattro superstiti. Al secondo tra i disastri, l’incidente avvenuto in Giappone nel 1985 è il primo per numero di vittime su un singolo aereo, considerato che in quello di Tenerife vennero coinvolti due velivoli. 

Lo scontro in volo di Charkhi Dadri

L’incidente al terzo posto ha una dinamica simile a quello avvenuto in Spagna: una collisione tra due voli, uno della Kazakhstan Airlines 1907 e uno della Saudi Arabian Airlines 763. Il 12 novembre del 1996 sono state 349 le persone che hanno perso la vita a causa dello scontro tra i due velivoli, avvenuto a di Charkhi Dadri, a circa 100 chilometri da Delhi. A causare l’incidente l’errata altitudine del volo kazako, che dai 15mila piedi autorizzati ha iniziato lentamente a scendere verso i 14mila piedi, aerovia in cui viaggiava, in direzione opposta, il volo saudita. Un impatto tremendo che non ha lasciato scampo a nessuna delle persone a bordo dei due aerei.

Il volo Turkish Airlines 981: “scomparso” e trovato relitto

Quando il 3 marzo del 1974 il volo della Turkish Airlines 981, diretto a Londra dopo una fermata a Parigi, è scomparso dai radar per diversi minuti per poi schiantarsi in un bosco nei pressi di Ermenonville, in molti hanno pensato ad un attentato terroristico. A svelare la causa del disastro, in cui persero la vita tutti gli occupanti del velivolo, 346 persone tra passeggeri ed equipaggio, è stata poi la scatola nera: la rottura del vano bagagli e la successiva depressurizzazione della cabina provocarono danni irreparabili ad alcuni cavi elettrici fondamentali per timonare l’aereo. Divenuto incontrollabile, il volo ha così iniziato una picchiata di 72 secondi, prima dello schianto fatale.

La bomba sul volo Air India 182

A causare 329 vittime il 23 giugno del 1985 fu invece una bomba piazzata da alcuni estremisti sul volo Air India 182, partito dall'aeroporto Internazionale di Montréal-Mirabel, in Canada, e diretto in India, dopo uno scalo a Londra-Heathrow. L’ordigno è esploso intorno alle 7.14, mentre l’aereo si trovava a 9.400 metri di altitudine sullo spazio aereo irlandese, causando la morte di tutti i passeggeri: 329 persone di 280 nazionalità diverse.

Il volo Saudia 163: un inferno di fuoco

Una dinamica, se possibile, ancora più terribile è quella che riguarda il volo Saudia 163, esploso dopo un incendio divampato 6 minuti dopo il decollo da Riyadh, in Arabia Saudita. Dopo aver notato il fumo provenire dalla cabina, il comandante ha deciso di tornare subito indietro verso l’aeroporto, con il dramma che si è poi consumato poco dopo l’atterraggio. L’esterno del velivolo non presentava danni, ma dai finestrini erano visibili le fiamme, che ormai avevano avvolto una buona parte dell’aereo. I servizi anti-incendio hanno dovuto attendere 23 minuti lo spegnimento dei motori, mentre dall’interno dell’aereo non arrivavano più comunicazioni. Tre minuti dopo l’apertura del portellone da parte del personale di terra, il velivolo è esploso ed è stato avvolto dalle fiamme. L’autopsia effettuata sui cadaveri ha poi rivelato che diverse vittime, compresi i due piloti, erano morti per inalazione di fumo e non a causa delle ustioni, quindi prima dell’apertura del portellone. 

Il volo MH17 distrutto da un missile

Uno degli incidenti più recenti entrato nella top 10 dei disastri aerei è quello del volo Mh17 della Malaysia Airlines, partito da Amsterdam e diretto a Pechino, abbattuto da un missile il 17 luglio del 2014 mentre sorvolava lo spazio aereo dell’Ucraina. Nessuna delle persone a bordo è sopravvissuta: le vittime sono state 283, tra cui 15 membri del personale di volo. Secondo le indagini ufficiali condotte dal governo olandese, a lanciare il missile contro il volo MH17 sarebbero state le truppe filo-russe situate a Donetsk. Nel 2019 la commissione internazionale che indagava sull’incidente ha incriminato quattro persone, un separatista ucraino e tre russi legati ai servizi segreti di Mosca.

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(I resti del volo MH17 abbattuto in Ucraina -Foto Ansa)

La strage di bambini sul volo Iran Air 665 e gli altri disastri

Un “incidente” militare è alla base della tragedia del volo Ira Air 665 avvenuta il 3 luglio 1988. L’aereo venne colpito e abbattuto da un missile terra-aria lanciato da un incrociatore della Marina militare degli Stati Uniti. Tra i 290 passeggeri deceduti vi erano 66 bambini. Il governo americano ha sempre risposto alle accuse di aver abbattuto l’aereo intenzionalmente, sostenendo che le truppe lo avevano confuso con un caccia iraniano. Nel 1996 Iran e Stati Uniti hanno posto fine alla disputa presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aja, con gli Usa che hanno accettato di pagare un risarcimento di 61,8 milioni di dollari, senza mai rivolgere delle scuse formali. Sempre l’Iran, nel 2003, è stato suo malgrado teatro di un altro disastro aereo: quello dell'Ilyushin Il-76 dei Guardiani della rivoluzione, avvenuto il 19 febbraio di 20 anni fa. Il velivolo, che trasportava i membri delle forze speciali indipendenti dall’esercito iraniano, si è schiantato a 35 chilometri dalla città di Kerman, provocando la morte di 275 persone.

La lista prosegue con il disastro del volo American Airlines 191 del 25 maggio 1979: 271 vittime tra le persone a bordo, più due lavoratori che si trovavano nell’hangar su cui è precipitato il velivolo. Il peggior disastro aereo avvenuto negli Stati Uniti (sempre dopo l’11 settembre). Un lungo elenco che prosegue: dalle 270 vittime del volo Pan Am 103 del dicembre ’88, alle 264 del volo China Airlines 140, precipitato il 26 aprile del 1994, passando per i disastri aerei italiani, come Linate del 2001 o la strage, mai totalmente risolta di Ustica. Morire in un disastro aereo rimane meno frequente di farlo in un incidente stradale, ma conoscere le storie e le cause di questi tragici eventi può servire per evitare che avvengano ancora.
 

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