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Martedì, 5 Dicembre 2023
Strage di Denver / Stati Uniti d'America

Usa, strage di Denver: il killer rischia la pena di morte

Sono 142 i capi di accusa contro il ragazzo che il 20 luglio ha aperto il fuoco contro la folla accorsa al cinema Aurora per la prima del nuovo film di Batman, uccidendo 12 persone

Sono 142 i capi di accusa avanzati contro James Holmes, il ragazzo che il 20 luglio aprì il fuoco contro la folla che si era radunata in un cinema di Denver (Colorado) per assistere all'ultimo film della saga di Batman. Il killer, accusato della morte di 12 persone e del ferimento di altre 58, rischia così la pena capitale

"Omicidio con estrema indifferenza" - Il ragazzo è stato incriminato con 116 capi di accusa per tentato omicidio e altri 12 per omicidio di primo grado. A questi se ne aggiungono un'altra dozzina per “omicidio con estrema indifferenza”. Come spiega la Reuters, in questa seconda definizione rientrano tutti quei reati commessi con un atteggiamento di “disprezzo nei confronti della vita umana”. Questo tipo di reato “è più semplice da provare. Non devi dimostrare la premeditazione” ha spiegato un avvocato al The Denver Post. Sparare a caso contro una folla “è un esempio classico” che rientra in questa definizione di omicidio. 

Durante l'udienza di lunedì, Holmes si è mostrato calmo e silenzioso. Più volte il giudice si è rivolto al ragazzo, chiedendogli se riusciva a seguire e a capire di cosa stavano parlando, e Holmes ha sempre risposto di sì.  

 

Alex, John e Matt. I tre eroi di Denver

“E' stato molto importante per me venire oggi (in aula, ndr) e guardarlo” ha spiegato alla Cnn Mary Ellen Hansen, che nella sparatoria ha perso la nipotina di 6 anni. “Volevo veramente avere l'opportunità di guardare i suoi movimenti e studiarlo più che potevo”.

 

Strage di Denver, il luogo della sparatoria

Ashley Moser, l'altra nipote della donna, anche lei ferita nella sparatoria di Denver, è rimasta paralizzata. “Ho avuto la sensazione che lui fosse consapevole di quello che stava succedendo” ha spiegato Hansen. “Mi sembrava davvero sano”.

 

Il killer di Denver in tribunale

Infermità mentale - Le foto del ragazzo con i capelli tinti di arancione hanno fatto il giro del mondo. Durante il primo giorno di udienza, Holmes si era presentato in aula con un'espressione fissa e assente. La difesa sosterrà la tesi dell'infermità mentale, per cercare così di evitagli la pena di morte. Pochi giorni prima di commettere la strage, il ragazzo aveva inviato ad uno psichiatra dell'Università del Colorado un taccuino contenente gli appunti e gli schizzi della sparatoria.

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