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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Cina

Peng Shuai, la campionessa di tennis scomparsa nel nulla

Peng Shuai aveva denunciato di essere stata violentata dall'ex vice premier cinese lo scorso 2 novembre. Da allora se ne sono perse le tracce

Ci sono nuovi sviluppi nel caso di Peng Shuai, la tennista cinese di 35 anni scomparsa subito dopo avere denunciato pubblicamente di avere subito violenze sessuali dall’ex vice premier cinese Zhang Gaoli, uno dei politici più noti e potenti del Paese. E non sono sviluppo confortanti.

Nei giorni scorsi la tv statale di Pechino ha diffuso infatti una mail che è stata attribuita a Peng - che non si vede in pubblico dal 2 novembre, giorno in cui ha denunciato le violenze - in cui compaiono una serie di dichiarazioni che smentiscono quanto denunciato e ripreso anche dal sito della Wta (la Women's Tennis Association, l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo). Nel testo Peng (o chi per lei) rassicura sul fatto che “non sono scomparsa né in pericolo. Sto riposando a casa, e va tutto bene. Se la Wta diffondesse altre notizie su di me, prima verificatele con me e poi diffondetele”. Poi un ringraziamento per la solidarietà dimostrata, e l’augurio di “promuovere il tennis se ne avrò la possibilità in futuro” e la speranza che “il tennis cinese migliori sempre di più”.

peng shuai scomparsa

Foto Twitter

La mail non ha affatto ottenuto l’effetto sperato, e cioè rassicurare. Prima di tutto perché Peng non è più comparsa in pubblico dal 2 novembre e le autorità cinesi non hanno commentato le sue accuse, censurando anzi la discussione sul tema; in secondo luogo per il tempismo. Perché la mail è stata diffusa poche ore dopo che la Wta ha annunciato che, senza notizie sulle condizioni della tennista, di tornei in Cina non se ne terranno più. Centinaia di persone su Twitter stanno avanzando ipotesi sul fatto che la mail non sia stata scritta dalla campionessa, o che lei l’abbia scritta perché obbligata o sotto minaccia, e i timori salgono. Ma come si è arrivati a questo punto?

La denuncia di violenza sessuale e la censura

La vicenda inizia il 2 novembre scorso, quando su Weibo, la versione cinese di Twitter, Peng ha condiviso un post in cui ha denunciato un abuso sessuale da parte di Zhang: 75 anni, è stato vicepremier della Cina dal 2013 al 2018 e tra il 2012 e il 2017 è stato uno dei sette membri del Comitato permanente del Partito Comunista cinese, il gruppo che guida il Partito presieduto dal leader e presidente Xi Jinping. Zhang resta, insomma, uno degli uomini più potenti e influenti della Cina, pur essendosi ritirato dall’attività politica.

Peng nel suo post ha rivelato di avere avuto con Zhang una relazione intermittente iniziata circa dieci anni fa, mentre lui era sposato. Nel post la tennista - che ha al suo attivo la vittoria di un Grande Slam in doppio - ha raccontato di essere stata costretta ad avere un rapporto sessuale con lui all’incirca circa tre anni fa, quando era stata invitata a casa sua da lui e dalla moglie. Ha detto di non avere prove della violenza perché “era impossibile averne”, e si è detta “disgustata” dall’accaduto, visto anche i trascorsi con Zhang.

Il post è stata eliminato da Weibo meno di mezz’ora dopo la pubblicazione, non prima che venissero però catturati degli screenshot, e il dibattito si è infiammato nonostante la censura sui social nel nome di Peng e anche della parola “tennis”. L’account della tennista risulta attivo, ma nulla più è stato postato ed è stata disabilitata la possibilità di inviare commenti. Non solo: stando a quanto riportato da un giornalista che ha provato a inviare lo screenshot del post di Peng, neppure quello viene visualizzato da chi lo riceve.

peng shuai scomparsa

Foto Twitter

Tutti questi elementi hanno fatto montare la protesta, soprattutto da parte delle attiviste del movimento #MeToo cinese (e non solo). Che hanno ricordato come non sia la prima volta che un funzionario governativo cinese viene accusato di molestie e l’accaduto viene fatto passare sotto silenzio. Ma dalla censura si è passati a qualcosa di molto più inquirente.

La scomparsa e le reazioni del mondo del tennis

Quella di Peng Shuai non è una denuncia come le altre: l’accusa è rivolta a un politico sulla vetta della scala gerarchica cinese. E della tennista non si sono più avute notizie né aggiornamenti, tanto che il 14 novembre Steve Simon, capo della Wta, ha interpellato direttamente la federazione cinese di tennis chiedendo informazioni e rassicurazioni sulle condizioni di Peng. Ha inoltre chiesto che venga aperta un’inchiesta sulle dichiarazioni di Peng da parte del governo cinese, assicurando la collaborazione della Wta nel capire cosa sia accaduto e nel supportare Peng.

peng shuai scomparsa

Foto Twitter

Nel frattempo alcuni trai tennisti più forti al mondo si sono uniti alle richieste di chiarimenti, utilizzando su Twitter l’hashtag #WhereIsPengShuai: Naomi Osaka ha diffuso hashtag e foto, mentre Serena Williams si è detta “devastata e scioccata nel sapere le notizie sulla mia collega Peng Shuai. Spero stia bene e si trovata il prima possibile. È necessaria un’indagine, e non possiamo restare zitti. Mando tutto il mio amore a lei e alla sua famiglia in questo momento difficilissimo”.

peng shuai scomparsa

Foto Twitter

La mail contestata

Il 17 novembre il canale CGTN, affiliato alla televisione di stato cinese, ha diffuso la mail attribuita a Peng, ma il testo non ha fatto che accrescere dubbi. Anche per il fatto che nello screenshot diffuso su Twitter sia presente il puntatore, un po’ come se chi lo ha scattato fosse la stessa persona che l’ha scritta.

Sempre Simon, in un comunicato, si è detto “molto preoccupato per la sua sicurezza”, chiarendo di avere “difficoltà a credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l'e-mail che abbiamo ricevuto o che creda a ciò che le viene attribuito. Peng Shuai ha mostrato un coraggio incredibile nel descrivere un'accusa di violenza sessuale contro un ex alto funzionario del governo cinese. La WTA e il resto del mondo hanno bisogno di prove indipendenti e verificabili che sia al sicuro - si legge nella nota - Ho più volte cercato di contattarla in numerose forme di comunicazione, senza alcun risultato. Peng Shuai deve poter parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione. La sua accusa di violenza sessuale deve essere rispettata, indagata con piena trasparenza e senza censura. Le voci delle donne devono essere ascoltate e rispettate, non censurate né dettate”.

Anche la Professional Tennis Players Association ha preso posizione diffondento un comunicato ufficiale in cui chiede un accertamento indipendente sulla sicurezza e la posizione di Peng, invitando a “restare uniti ed essere disposti ad agire se non arriveranno prove convincenti che sta bene”

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