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Giovedì, 25 Aprile 2024
"Momento storico" / Russia

Perché Putin ha paura degli F-16 promessi all'Ucraina

La notizia del via libera alla fornitura dei jet Usa ha fatto scattare la minaccia di Mosca: "Rischi colossali per l'Occidente". Sullo sfondo, il timore (non solo russo) di un'escalation

Dopo aver a lungo tirato il freno dinanzi alle pressanti richieste di Kiev, il presidente Usa Joe Biden ha dato il via libera alla consegna degli aerei F-16 all'Ucraina. Una decisione "storica" l'ha definita Volodymyr Zelensky, volato fino a Hiroshima per incontrare il capo della Casa bianca e gli altri leader del G7. Ma che potrebbe aprire la porta a una "escalation" del conflitto, con "rischi colossali" per i Paesi occidentali, stando all'ultima minaccia lanciata da Mosca per voce del suo viceministro degli Esteri Alexander Grushko. Parole che, stavolta, sembrano dettate meno da fini propagandistici e più da una reale e profonda preoccupazione da parte della Russia. E non solo.

Perché gli F-16

Stando a quanto emerso dalle fonti vicine alla Casa bianca, gli Usa non forniranno direttamente aerei all'Ucraina, ma hanno di fatto tolto il loro veto all'invio di questi aerei da parte degli alleati. Gli F-16, infatti, sono prodotti dagli Stati Uniti, e come si è visto anche con i Leopard di fabbricazione tedesca, spetta al Paese produttore autorizzare la consegna di armi e attrezzature al di fuori dello Stato a cui sono state vendute. Questo cavillo contrattuale ha permesso a Biden di bloccare l'invio degli aerei Usa a Kiev fin dall'inizio del conflitto. Per il capo della Casa bianca, tali mezzi, decisamente più performanti degli aerei di fabbricazione sovietica in dotazione all'esercito ucraino, avrebbero aumentato la possibilità che Kiev lanciasse attacchi sul suolo russo. Provocando così un'escalation di una guerra che Washington (e non solo) vuole rimanga entro i confini ucraini.  

Di diverso avviso il Regno Unito, che pur non avendo F-16, ha fatto pressioni in questi mesi sulla Casa bianca per togliere il proprio veto. Londra ha trovato nell'Olanda, ma anche nella Danimarca e nel Belgio, dei validi alleati in questa richiesta. Del resto, a differenza del Regno Unito, i tre Paesi dell'Ue posseggono decine di F-16, buona parte dei quali sono destinati a non essere più operativi perché sostituiti progressivamente dai più potenti (e anche più costosi) F-35, sempre prodotti dall'americana Lockheed Martin. Nei giorni scorsi, Londra aveva fatto sapere di essere al lavoro con Amsterdam per creare una "coalizione internazionale" per la consegna di F-16 a Kiev. Mentre Copenaghen ha annunciato di essere pronta a formare i piloti ucraini al fianco degli istruttori Usa. 

Come spiega la Bbc, all'inizio dell'invasione russa, si stimava che l'Ucraina avesse "circa 120 velivoli in grado di combattere, costituiti principalmente da vecchi Mig-29 e Su-27 dell'era sovietica". A questi si sono aggiunti nel corso della guerra altri Mig forniti dai Paesi dell'ex blocco sovietico, come la Polonia. Ma Kiev ha sempre sostenuto di aver bisogno di almeno 200 jet per competere con la potenza aerea di Mosca. E soprattutto di aerei moderni.

La controffensiva

Gli occhi si sono posati fin dall'inizio sugli F-16: costruiti per la prima volta negli anni '70, tali jet possono viaggiare al doppio della velocità del suono, e ingaggiare bersagli in aria o a terra. Chi li ha comprati in passato, li sta pian piano sostituendo con gli F-35. Altra ragione per cui Zelensky ritiene che la loro fornitura non sia un problema economico. Semmai, come dicevamo, il nodo riguarda il modo in cui l'Ucraina li userà, qualora la consegna dovesse avvenire realmente. Diversi esperti affermano che con gli F-16, Kiev potrebbe colpire dietro le linee russe. Un'ipotesi che nascerebbe anche da quanto visto in precedenza con i presunti attacchi di droni sul suolo russo che Mosca ha attribuito a Kiev. 

Washington, però, assicura che non vi sarà un'escalation. "Non è cambiato nulla", ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan: gli F-16 serviranno a Kiev per difendersi, non per portare attacchi in Russia. Ma Sullivan ha aggiunto un altro elemento, che sembra un messaggio a Zelensky: "Ora abbiamo consegnato tutto ciò che avevamo detto che avremmo consegnato, quindi abbiamo messo gli ucraini nella posizione di fare progressi sul campo di battaglia attraverso la controffensiva".

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