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Venerdì, 29 Marzo 2024
OMICIDI / Perù

Perù, morto in un agguato il "capo indios" che difendeva l'Amazzonia

Edwin Chota è stato ucciso sulla via del ritorno da un incontro in Brasile. Con lui sono morte altre tre persone. Ad ucciderlo tagliatori di alberi "di contrabbando" o narcotrafficanti, i suoi nemici

Forse il nome di Edwin Chota non vi dirà niente. Ma Edwin era il "nuovo" Chico Mendes. Edwin ha sacrificato tutta la sua vita a un solo scopo: la difesa dell'Amazzonia e delle sue popolazioni. Purtroppo, come il mitico Chico Mendes, Edwin è morto. Ucciso dai suoi nemici: tagliatori di alberi "di contrabbando" o narcotrafficanti. Con lui sono morte altre tre persone. Altri tre eroi.

Forse Edwin, in Italia, non sarà mai ricordato da una canzone come quella dei Nomadi, ma poco importa. Da eroe ha vissuto, da eroe è morto e come un eroe sarà ricordato da chi ha a cuore le sorti dell'Amazzonia. Le sorti del mondo.

Chi lo incontrava lungo i sentieri di Alto Tamaya, la sua comunità a pochi passi da Pucallpa, al confine tra Perù e Brasile, lo ricorda col suo passo instancabile, piede svelto e braccia che tengono strette al corpo montagne di carte, documenti legali e mappe. Era un indios. Era un contadino e un avvocato, ma era soprattutto un lider. Uno in grado di andare in barca per sette giorni solo per controllare se lungo il fiume Ucayali qualcosa era cambiato, qualche nuovo sentiero aperto tra gli alberi, o qualche albero in meno. Il motivo? Semplice: "Qualsiasi cambiamento nella foresta avviene solo per mano dell'uomo. Uomo malvagio".

Edwin è stato assassinato il primo settembre, ma ci sono voluti giorni prima della conferma della notizia. Il lider degli indios "ashàninkas", 54 anni, è stato ucciso durante il viaggio di ritorno dal cuore della foresta, in Brasile, dove a fine agosto si era tenuta una riunione delle tribù indigene dell'Amazzonia. I suoi killer? Tagliatori illegali di alberi o narcotrafficanti. Due facce della stessa medaglia.  

E poco importa se il presidente del Perù, Ollanta Humala, ha annunciato la formazione di una commissione di indagine per trovare i responsabili dell'agguato. Edwin non ha mai creduto nel potere di Lima. Da contadino e avvocato, si è sempre rifiutato di stringere la mano a chi con l'altra firmava accordi con le compagnie dell'industria del legno. Il motivo?

Gli alberi non sono di nessuno. Chi li vende se ne appopria. Si appropria di qualcosa che è di tutti e firma permessi per tagliare via la vita. La nostra vita. Illegalmente.

Ma, come continua a ripetere chi ha conosciuto Edwin, il lider non è morto. In fondo, lo aveva previsto: "Tutti i lider che oggi sono attivi un giorno, presto o tardi, non ci saranno più. Ma il nostro sogno rimarrà in vita fino a quando ci sarà terra e non cemento sotto i piedi dei bambini che camminano dietro di noi".

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