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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nei Paesi Bassi i giovani firmano una petizione contro la prostituzione legalizzata

Dietro la campagna social “Io non ho prezzo” (“Ik ben onbetaalbaar”) c’è il movimento giovanile di ispirazione cristiana Exxpose. Ma ci sono voci contrarie tra le prostitute e nel paese c’è una radicata opposizione al tema, sia in politica sia nell’opinione pubblica

Oltre 42mila giovani olandesi hanno firmato una petizione per rendere illegale la prostituzione in Olanda e la loro richiesta sarà presto dibattuta in Parlamento. L’Olanda, come si sa, è tra i paesi con la legislazione più permissiva per quanto riguarda il sesso a pagamento.

Dietro la campagna social “Io non ho prezzo” (“Ik ben onbetaalbaar”) c’è il movimento giovanile di ispirazione cristiana Exxpose, fondato nel 2012, che si batte contro lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di essere umani. L’obiettivo di Exxpose è arrivare a “una società senza richiesta di prostituzione e traffico di esseri umani”, chiedendo che anche nei Paesi Bassi si applichi il cosiddetto “modello nordico”, come già avviene in Svezia, Norvegia e Francia: a pagare sono i clienti, che diventano punibili.

Su Instagram Exxpose ha pubblicato le foto di alcuni sostenitori della campagna, con in mano lo slogan della campagna “Io non ho prezzo” insieme ad altre frasi per sensibilizzare sul tema.

Tra i fondatori di Exxpose c’è Sara Lous, che in passato ha lavorato in un centro di riabilitazione per ex lavoratrici del sesso. “Siamo femministe e cristiane e alcune di noi sono neutrali - ha spiegato alla Bbc –L’idea è certamente che l’Olanda ha una politica più sicura, che la depenalizzazione è più sicura e che vendere sesso è una libertà. Ma tante cose stanno andando per il verso sbagliato, abbiamo così tanta tratta di esseri umani e Amsterdam è più vulnerabile a causa della forte domanda di sesso a buon mercato”. Per Lous alle donne arriva il segnale che la prostituzione non è altro che un modo semplice per guadagnare soldi, mentre invece dovrebbero essere messe davanti ad altre possibilità. “La petizione non fa gli interessi delle lavoratrici del sesso. A spingere per fermarci è gente che legge la Bibbia”, dice alla Bbc Foxxy, che fa parte del collettivo Proud del quale fanno parte diverse prostitute, secondo cui se si dovesse vietare la prostituzione, le donne continuerebbero ad esercitarla illegalmente. Ogni tentativo di criminalizzare i clienti si risolverebbe soltanto in un danno per le prostitute: “Diventeranno vittime. I clienti sapranno che non possiamo andare dalla polizia. Correremo maggiori rischi, i clienti cercherebbero di non utilizzare il preservativo, saremmo più esposte al contagio dell’Hiv. È quello che è successo in Francia dopo l’entrata in vigore del modello nordico”, aggiunge Foxxy.

Un portavoce del ministro della giustizia ha detto alla Bbc che il governo ha in programma misure per contrastare il traffico di essere umani e garantire più fondi per aiutare le prostitute a uscire dal giro. Per il momento, ogni possibile dibattito nei Paesi Bassi deve fare i conti una radicata opposizione – sia in politica sia nell’opinione pubblica – sul tema, che considera la prostituzione come un simbolo di libertà e non come una costrizione.

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