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Mercoledì, 24 Aprile 2024
la svolta

Pfas, risarcimenti miliardari per l'inquinante killer: anche il Veneto guarda agli Usa

Tre colossi chimici statunitensi hanno raggiunto un accordo per risolvere tutte le richieste di risarcimento legate all'uso delle sostanze polifluoroalchiliche

Tre dei principali gruppi chimici statunitensi, Chemours, DuPont e Corteva, hanno raggiunto un accordo di 1,2 miliardi di dollari per risolvere le richieste di risarcimento seguite all'accusa di aver contaminato fonti d'acqua in tutti gli Stati Uniti con le dannose sostanze chimiche note come PFAS.

I tre colossi, in un comunicato stampa congiunto, hanno dichiarato di aver "raggiunto un accordo di principio per risolvere tutte le richieste di risarcimento relative ai PFAS nell'acqua potabile" per le aree che servono "la grande maggioranza della popolazione degli Stati Uniti". Un totale di 1,185 miliardi di dollari sarà destinato a un fondo di risoluzione, con Chemours che contribuirà con 592 milioni di dollari, DuPont che pagherà 400 milioni di dollari e altri 193 milioni di dollari aggiunti da Corteva. 

Pfas vietati in Europa dal 2026: la proposta a Bruxelles

Il PFAS ha contaminato anche le acque italiane. In Veneto oltre 350mila persone sono state esposte tramite l'acqua del rubinetto alla contaminazione da PFAS, le sostanze chimiche "inquinanti per sempre". Si tratta di uno dei cinque siti europei più inquinati scelti dalla coalizione Health and environment alliance (Heal) per sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze di queste sostanze in termini di salute e ambiente. Il triste primato che spetta alla regione del Nord-Est riguarda ventuno comuni, etichettati come "zona rossa" a causa dei livelli estremamente elevati di PFAS. Tutta l'Europa deve quindi fare i conti con le pessime eredità lasciate dalle industrie chimiche, incapaci di tutelare i cittadini dalle sostanze rilasciate dai loro impianti.

Il Veneto tra le regioni più contaminate "per sempre" dagli Pfas in Europa

Cosa sono i PFAS e perché sono pericolosi?

Le sostanze per e polifluoroalchiliche, note come PFAS, sono ritenute causa di cancro e di altri problemi di salute e richiedono tempi molto lunghi per essere decomposte. Dagli anni '40 sono state utilizzate in un'ampia gamma di prodotti industriali e di consumo, come padelle antiaderenti, moquette, indumenti impermeabili, imballaggi alimentari, cosmetici e articoli per la pulizia.

Oltre all'accordo raggiunto dal trio di aziende, la testata Bloomberg ha riportato che anche il gigante industriale 3M ha firmato un accordo di principio del valore di almeno 10 miliardi di dollari per risolvere altre cause legali relative a PFAS intentate da diverse città statunitensi. All'inizio di quest'anno, l'Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti (EPA) ha proposto nuovi standard per limitare i PFAS nell'acqua potabile pubblica, imponendo alle aziende di monitorare sei sostanze chimiche e di ridurne i livelli. La proposta dell'EPA, che sarà finalizzata entro la fine dell'anno, fisserà degli standard nazionali per i PFAS nell'acqua potabile.

Le sostanze chimiche "eterne" che cancellano le gravidanze

La 3M è stata oggetto di cause legali per i PFAS anche in Europa. Nel 2022, l'azienda ha accettato un accordo di 571 milioni di euro con la regione belga delle Fiandre per gli scarichi di sostanze chimiche PFAS intorno al suo stabilimento di Zwijndrecht, vicino alla città belga di Anversa. La scorsa settimana, inoltre, il governo olandese ha dichiarato che avrebbe chiesto un risarcimento alla 3M per i danni causati dalle sue sostanze chimiche nel fiume Schelda occidentale, che sfocia nel Mare del Nord. L'anno scorso, le autorità olandesi hanno messo in guardia dal consumo di pesce, gamberi, cozze e altri prodotti provenienti dalla Schelda occidentale a causa degli elevati livelli di PFAS. A dicembre, 3M ha dichiarato che avrebbe smesso di produrre sostanze PFAS entro la fine del 2025, alla luce di una regolamentazione più severa.

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