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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'attacco / Francia

Il poliziotto accoltellato a Cannes "in nome del profeta"

L'agente si è salvato grazie al giubbotto antiproiettile. Si valuta la pista terroristica

Un poliziotto al volante di un'auto è stato ferito con un coltello questa mattina davanti ad una stazione di polizia di Cannes, in Francia, da un individuo che ha detto di agire "in nome del profeta": è quanto si apprende da fonti della polizia, secondo le quali il poliziotto "si è salvato grazie al suo giubbotto antiproiettile".

L'aggressore è stato "gravemente ferito" da un secondo poliziotto. Il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, ha annunciato su Twitter che si recherà sul posto. "Si sta valutando la pista del terrorismo", ha dichiarato il ministro. Cosa è successo? Secondo fonti della polizia l'attacco è avvenuto intorno alle 6.30 davanti al commissariato di Cannes, in boulevard Carnot. L'aggressore si è avvicinato dicendo di voler chiedere un'informazione, ha aperto lo sportello dell'auto in cui si trovava l'agente e ha sferrato una coltellata all'altezza del torace dell'uomo. Poi ha cercato di attaccare un altro agente che si trovava a bordo dell'auto, ma è stato colpito e gravemente ferito da un altro poliziotto. "La pista terroristica è la più probabile". A dichiararlo parlando dell'aggressione di Cannes sono fonti vicine al dossier citate dal quotidiano francese Le Figaro.

Il sospetto entrato in Francia proveniente dall'Italia

Il ministro dell'Interno francese in mattinata è arrivato a Cannes e si è recato nel commissariato centrale, davanti al quale è avvenuta l'aggressione ai poliziotti. Darmanin ha confermato che il sospetto ferito dagli agenti ha passaporto algerino e si trova regolarmente sul territorio francese. L'uomo di 37 anni "è arrivato in Europa verso il 2009-2010 e in Francia nel 2016, proveniente dall'Italia. Ha un permesso di soggiorno italiano", ha aggiunto. "Da alcune settimane aveva chiesto una carta di residente in Francia. La prefettura non glielo aveva concesso. I funzionari gli hanno rilasciato una ricevuta per poter studiare la sua richiesta", ha spiegato il ministro. Attualmente il sospetto, che non ha "precedenti penali in Francia" e non è stato inserito nell'elenco di alcun servizio di intelligence, "è tra la vita e la morte".
 

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