Presidenziali francesi, l'estrema destra di Marine Le Pen

Le elezioni presidenziali del 2002 sono rimaste impresse nella memoria dei francesi per la vittoria al primo turno di Jean-Marie Le Pen, presidente del Fronte Nazionale, che riuscì contro ogni aspettativa a presentarsi al ballottaggio contro Jacques Chirac, poi eletto all’Eliseo. Probabilmente anche la figlia Marine, candidata quest anno per il partito di estrema destra, spera di poter ottenere un risultato simile.

Nata nel 1968, avvocato e deputata europea, Marine Le Pen ha iniziato a militare nel partito del padre all’età di 18 anni. Nel 1998 diventa consigliere regionale di Nord-Pas-de-Calais, mentre la sua investitura alla testa del Fronte Nazionale risale al 6 gennaio del 2011.

Presentando il suo programma il 19 novembre scorso a Parigi, la Le Pen ha auspicato l’avvento di uno Stato forte, in grado di mettere «gli interessi dei francesi davanti a tutto, prima di tutto. Contro gli interessi dei mercati finanziari, prima degli interessi degli altri popoli, compresi quelli degli stessi europei». La candidata del Fn ha espresso anche la volontà di rinegoziare i trattai europei e di tornare al Franco.

La Le Pen ha adottato posizioni molto dure anche verso gli immigrati, accusati di voler ‘islamizzare’ il Paese e visti come la causa dei disordini e dell’insicurezza delle città francesi. Proprio per questo Marine é stata più volte accusata di razzismo e xenofobia, anche se le sue posizioni rimangono comunque più moderate rispetto a quelle del padre e predecessore Jean-Marie.

Quando il Presidente del Fn riuscì a passare al primo turno nelle elezioni presidenziali del 2002, un milione e 300mila persone risposero all’appello dei sindacati e dei movimenti di sinistra, scendendo in piazza per protestare contro una destra che appariva intollerante e razzista. Anche se secondo i sondaggi la Le Pen non dovrebbe superare il primo turno, la crisi economica e la strage di Tolosa potrebbero comunque portare dei voti al partito di estrema destra.