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Venerdì, 19 Aprile 2024
La svolta

Il prezzo del grano torna ai livelli pre-guerra

La svolta con gli accordi tra Russia e Ucraina che verranno firmati oggi in Turchia: per la prima volta dall'inizio dell'invasione russa i prezzi sono tornati sui livelli registrati prima del 24 febbraio scorso

Dopo cinque mesi di conflitto arriva una buona notizia: per la prima volta dall’ingresso delle truppe russe in Ucraina, prezzi del grano sono tornati a livelli registrati prima del 24 febbraio 2022. Un primo segnale di ritorno alla normalità su uno dei mercati maggiormente coinvolto dalle tensioni tra Mosca e Kiev. Il grano tenero viene scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia (-2,64%) come il 16 febbraio, una settimana prima dell'attacco di Mosca a Kiev. Analoga la dinamica del grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5mila staia), poco sotto la chiusura del 18 febbraio. Il ritorno dei prezzi del grano ai livelli pre-guerra coincide con l'accordo tra Russia e Ucraina che sblocca le esportazioni attraverso i porti sul Mar Nero, il prezzo del frumento torna i livelli precedenti l'invasione. Oggi, venerdì 22 luglio, è previsto l'incontro al Palazzo Dolmabahce di Istanbul, capitale della Turchia. 

Il presidente turco Recep Erdogan, che ha giocato un ruolo fondamentale nella mediazione tra le due nazioni attualmente in guerra, ha annunciato la presenza anche del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. "Con la soluzione nei problemi legati ai transiti commerciali nel Mar Nero - ha spiegato il ministro degli Esteri della Turchia, Mevut Cavusoglu - non solo verrà aperto il percorso di esportazione per il grano e l’olio di girasole dall’Ucraina, ma anche per i prodotti dalla Russia". Dichiarazioni che sembrano quindi andare incontro alle richieste di Putin, che voleva includere nelle esportazioni anche il grano russo. L'accordo dovrebbe prevedere anche la creazione di corridoi sicuri da Odessa e altri due porti sotto controllo dell’Ucraina, mentre non sarebbero previste scorte militari per le navi che trasporteranno il grano.

Con l'intesa in Turchia circa 35 milioni di tonnellate di grano avranno il via libera. Secondo le Nazioni Unite circa il 50% del grano bloccato nei porti ucraini e' destinato a progetti del World Food Programme in Africa. Il rischio che le derrate marciscano nei porti bloccati dalla guerra pone sull'orlo della carestia diversi Paesi dell'Africa subsahariana. Allo stesso tempo la crisi alimentare già in corso in Europa ha causato un aumento dei prezzi destinato a non arrestarsi. Sempre in base ai dati delle Nazioni Unite, nel 2019 la Russia ha prodotto 118 milioni di tonnellate di grano, l'Ucraina 74. I due Paesi sono rispettivamente al quarto e quinto posto per produzione di grano dopo Cina, Usa e India.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha spiegato che "la Russia non farà le cose in modo affrettato", per poi citare le parole del presidente russo: "Putin ha detto che, sullo sfondo della crisi alimentare che si sta avvicinando, è molto importante sbloccare le rotte di approvvigionamento verso i mercati mondiali di fertilizzanti, cibo e grano".

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