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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il bimbo che "balla" e le code per ripartire: la stazione in cui gli ucraini sono al sicuro

Viaggio nella stazione di Przemyśl, in Polonia: la prima "porta" per chi arriva dall'Ucraina in treno

PRZEMYSL (POLONIA) - Alla stazione di Przemyśl l'organizzazione per accogliere gli ucraini in arrivo da Lviv è impeccabile. Tantissimi cartelli indicano ai profughi le direzioni da prendere per rifocillarsi, farsi consegnare una sim card gratuita, trovare coperte calde. La gente è tanta, ma tanti anche i volontari con le pettorine fosforescenti. Sembra che vadano tutti di qua e di là, come in ogni stazione ferroviaria, ma il brulicare non è casuale. E tanti, tantissimi, stanno fermi.

Hanno compiuto viaggi molto lunghi. Provengono da ogni regione dell'Ucraina, che si combatta o no, che le bombe cadano o no, perché è in pericolo l'intero paese. Sono un bersaglio tutte le case. Sono insicure tutte le città. Gli occhi di queste donne e ragazzi e ragazze non sono disperati, ma nemmeno felici. "Vogliamo solo restare un po' in relax", dicono ai giornalisti. Si scaldano attorno ai falò fuori dalla stazione, si appoggiano ai parapetti lungo i binari, fanno riposare gli sguardi, provano a non pensarci, chissà se un po' ci riescono.

In biglietteria c'è coda per comprare i biglietti per ripartire. In un punto della sala si distribuiscono le sim card gratuite offerte dagli operatori polacchi, in un altro si ritirano pasti caldi. Le file sono composte, le persone si mescolano ai polacchi che vanno e vengono dai treni, i giornalisti e i fotografi di mezzo mondo documentano il centro di gravità che è la stazione di Przemyśl in questi giorni.

La ragazza di Zaporizhya scappa dalla città assediata per giorni, dalla città della centrale nucleare conquistata dai russi proprio nella notte di venerdì 4 marzo. Il mondo è rimasto col fiato in sospeso mentre le fiamme ardevano in un punto (poi si è saputo) non così pericoloso come quelle due parole, "centrale" e "nucleare", messe insieme farebbero temere; ma anche con i russi ben equipaggiati che hanno impedito, per ore, ai vigili del fuoco di avvicinarsi per spegnere l'incendio. Quale altro punto apicale raggiungerà Putin insieme ai suoi consiglieri dopo avere messo in angoscia il pianeta?

Le parole, in inglese, stentano ad arrivare, ma la compostezza ucraina, che da anni conosciamo, non viene meno neanche in questo momento. La ragazza di Zaporizhya ha gli occhi della guerra. E' uno sguardo diverso dalla paura, diverso dall'incertezza, diverso dallo smarrimento: è tutto questo in una sola volta. Il marito è in città a combattere nei battaglioni di civili per la difesa del territorio. Quando lo racconta, il tono della voce non cambia.

Fuori dalla stazione, nel punto allestito per distribuire coperte e vestiti, un bambino ucraino si muove seguendo l'onda di una musica che ascolta nella sua testa e muove le mani come se avesse la bacchetta del direttore d'orchestra. E sorride.

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