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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'iniziativa

I profughi ucraini ospitati nei beni confiscati alla mafia

Sarà necessaria la collaborazione delle varie prefetture dislocate nei vari territori

Fra i luoghi in cui verranno ospitati i profughi dall’Ucraina, ci sono i beni confiscati alla mafia da parte dello Stato. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno, che ha già avviato un censimento per mappare tutti quei beni immobili, un tempo in mano alle organizzazioni mafiose e oggi inutilizzati. L’idea è che le tante persone in fuga dal fronte di guerra, possano trovare rifugio proprio lì.

“L'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) - ha detto lo stesso ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - ha avviato il censimento dei beni confiscati in gestione che possono essere destinati in tempi brevi, anche in via temporanea, per accogliere i profughi dall’Ucraina”. Sarà necessaria la collaborazione delle varie prefetture dei vari territori, che lavoreranno insieme a Bruno Corda, il direttore della Anbsc, incaricato di individuare quegli immobili trasferiti ai Comuni, non ancora utilizzati, ma “idonei per essere impiegati nell'ambito della rete di protezione e tutela messa in campo per fronteggiare l'emergenza umanitaria", ha ribadito il Ministro Lamorgese, sottolineando come "è massimo l'impegno del ministero dell'Interno per dare risposte concrete a chi fugge dal teatro di guerra e soprattutto alle persone più fragili, come donne e bambini”.

In effetti l’Italia è un Paese che si darà da fare per fronteggiare l’emergenza umanitaria in arrivo dell’Ucraina. Secondo i dati del Viminale sono già 14.237 (7.052 donne, 1.459 uomini e 5.726 minori) i cittadini ucraini entrati in Italia dall'inizio del conflitto (dati aggiornati alle 8 di domenica 6 marzo), principalmente attraverso la frontiera terrestre al confine italo sloveno. Si viaggia su numeri altissimi, con oltre duemila ingressi ogni 24 ore. Tra le principali destinazioni anche Roma con gli ucraini in fuga dalla guerra che raggiungono familiari, amici e conoscenti già presenti in città. La Capitale ha infatti una nutrita comunità ucraina composta da circa 20mila persone, oltre 24mila in tutta la Regione.

Ma le principali destinazioni, sono Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia. In Lombardia, in particolare nel territorio di Milano, anche Caritas ambrosiana ha attivato una procedura attraverso cui segnalare la propria disponibilità a ospitare sfollati in fuga dall’Ucraina. I privati, insieme alle parrocchie e agli istituti religiosi del capoluogo lombardo, possono proporsi per ospitare persone.

Un’attività parallela rispetto a quella annunciata dal ministero dell’Interno e Anbsc, che gestisce l'intero processo finalizzato alla destinazione dei beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata, affinchè vengano restituiti alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali. L’ente ha sede a Roma, con sedi secondarie a Reggio Calabria, Palermo, Napoli e Milano.

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