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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le teorie del complotto / Cina

La propaganda cinese alimenta le fake news russe

Il ministero degli Esteri cinese ha promosso la teoria russa sui programmi biologici condotti dagli Usa nei “laboratori biomilitari” in Ucraina

Nonostante la Cina non abbia preso una posizione ufficiale sul conflitto in Ucraina, porta avanti la macchina propagandistica filo russa. Da qualche giorno, i media ufficiali cinesi diffondono le teorie cospirazioniste della Russia, alimentando quella che i funzionari americani hanno definito la “guerra dell’informazione”.

In diverse occasioni, il ministero degli Esteri cinese Wang Yi e il suo portavoce Zhao Lijian hanno promosso la teoria russa sui programmi biologici condotti dagli Usa nei “laboratori biomilitari” in Ucraina. Secondo la Cina sarebbero ben 26, tutti legati in maniera poco chiara al dipartimento della difesa americana, i biolab presenti nel paese assediato dall’esercito russo che avrebbero lavorato su pericolosi agenti patogeni per prendere di mira russi e altri slavi. La visione cinese riprendono le parole espresse dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che ha ribadito come i laboratori in Ucraina sotto il controllo degli Usa convogliavano i loro sforzi per "sviluppare armi biologiche per scopi etnici".

E in merito al conflitto in Ucraina, il portavoce Zhao ha detto che "questa operazione militare russa ha svelato il segreto dei laboratori statunitensi in Ucraina, e questo non è qualcosa che può essere affrontato in modo superficiale", chiedendo agli Usa l’avvio di un’indagine e la “divulgazione di informazioni sulle attività del laboratorio, inclusi quali virus sono archiviati e quali ricerche sono state condotte”.
La richiesta sembra rispondere alle diverse indagini che la comunità occidentale ha chiesto di effettuare all’indomani dello scoppio del primo focolaio di Covid-19 a Wuhan. I commenti del portavoce del titolare del dicastero degli Affari esteri cinese rispecchia la narrativa anti-statunitense promossa dai diplomatici cinesi l'anno scorso, quando hanno individuato nel laboratorio di Fort Detrick, una struttura militare statunitense nel Maryland, il luogo da cui si sia diffuso il coronavirus.

Gli Usa tuttavia soppesano le affermazioni russe alimentate dalla propaganda cinese e teme che la fake news su esperimenti biologici possa essere utilizzata da Mosca come espediente per lanciare un attacco chimico in Ucraina, le cui responsabilità ricadrebbero a sua volta su Washington e Kiev.

La teoria cospirazionista russa è stata ripresa dal sito web della China Global Television Network, emittente gestita dal governo di Pechino, e dal Global Times, spin-off in inglese del Quotidiano del popolo, con titoli che non lasciano spazio ad altre interpretazioni: “La Russia rivela prove di un bioprogramma finanziato dagli Stati Uniti in Ucraina” oppure “La Cina esorta gli Stati Uniti a divulgare maggiori dettagli sui biolab in Ucraina”. Un altro titolo, più perentorio, punta il dito contro Washington: “Gli Stati Uniti cercano di confutare le 'voci' sui loro laboratori biologici in Ucraina, ma possiamo crederci?”, si legge sul Global Times.

Anche i social media cinesi sono utilizzati come megafono della propaganda filo russa. Un video di quasi tre minuti, in cui il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ripete le accuse contro gli Usa, ha ricevuto più di 10 milioni di visualizzazioni su Sina Weibo, il social network cinese simile a Twitter.

Russia, Cina e Stati Uniti hanno aderito a diverse accordi internazionali che vietano l'uso di armi chimiche o biologiche. Tuttavia, la comunità internazionale ritiene che la Russia abbia utilizzato agenti chimici per eliminare i nemici del presidente russo Vladimir Putin. Accuse da cui Mosca ha sempre preso le distanze, sostenendo la “mentalità da Guerra Fredda alimentata dagli Stati Uniti”. Che è la stessa teoria abbracciata da Pechino, legata a Mosca dal sentimento anti-statunitense.

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