Nuova protesta di Greenpeace contro Gazprom: 20 arresti

Si è conclusa con una retata di attivisti - 20 fermi - la nuova protesta di Greenpeace contro Gazprom sotto il segno della difesa dell'Artico.

Stamattina l'organizzazione ambientalista aveva reso noto che un gruppo di suoi attivisti aveva bloccato nel porto olandese di Izmuiden una piattaforma di Gazpromneft, l'unità petrolifera della russa Gazprom, destinata alle trivellazioni nell'Artico. Il nuovo blitz degli ecologisti puntava a impedire l'invio della piattaforma Saturn verso il giacimento Dolginskoye, nel mare di Pechora, zona dall'ecosistema particolarmente delicato, come buona parte dell'area artica.

"La polizia olandase ha arrestato tutti gli attivisti che hanno partecipato all'azione sulla piattaforma", ha riferito Vladimir Chuprov, responsabile del programma Artico di Greenpeace. In tutto, venti persone.

La nuova protesta arriva a cinque mesi dalla conclusione della disputa tra Greenpeace e la Russia, dove 26 stranieri - tra di loro anche l'italiano Christian D'Alessandro - erano stati arrestati con l'accusa di teppismo per un assalto a una piattaforma petrolifera di Gazprom nel mar Artico. La vicenda si è conclusa a dicembre con la liberazione dei militanti stranieri che avevano preso parte al blitz per effetto di un'ampia amnistia voluta dal Cremlino.

Greenpeace sta anche protestando contro Statoil nel mare di Barents. Stamattina presto, secondo Chuprov, gli attivisti sono riusciti a paralizzare i lavori sulla piattaforma Transocean Spitsbergen. Dieci militanti arrivati a bordo della nave Esperanza hanno lanciato un arrembaggio con gommoni e sono riusciti a raggiungere la piattaforma, ha detto Chuprov all'agenzia Interfax. "Questo tipo di azioni sono l'unico strumento a disposizione di Greenpeace per trasmettere il messaggio sulle trivellazioni, pericolose e insensate dal punto di vista economica".