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Venerdì, 19 Aprile 2024
"Condizioni bestiali" / Russia

I soldati russi che si ribellano alla mobilitazione: "Abbandonati senza cibo e munizioni"

La protesta dalla stazione di Belgorod, al confine tra Russia e Ucraina. Circa 500 militari lamentano di essere stati equipaggiati con armi obsolete, di vivere da una settimana in condizioni "bestiali" e di non essere stati assegnati a una unità operativa

Abbandonati in una stazione ferroviaria, con poche armi, senza cibo e senza essere stati assegnati ad una unità operativa. Sta facendo il giro del web il video che mostra circa 500 soldati russi che protestano dallo snodo ferroviario di Belgorod per le condizioni "bestiali" in cui sono costretti a vivere da quando è iniziata la mobilitazione voluta da Vladimir Putin. I militari, come riporta il sito The Insider, hanno deciso di ribellarsi dopo aver passato una settimana senza alcun sostegno materiale. Le persone nel filmato si lamentano di aver ricevuto armi obsolete, ma non essere state assegnate a una unità, e di vivere per una settimana "in condizioni bestiali", comprandosi il cibo e le munizioni. Inoltre, molti dei soldati sarebbero malati e con la febbre.

Al momento non è chiaro chi sia l'autore del video, ma un giornalista di Radio Liberty, Mark Krutov ha notato che uno degli uomini nel video indossa i simboli della compagnia di mercenari Wagner e un altro dei sarebbe un moscovita Sergei Surkov, che aveva già registrato un video sui problemi nell'esercito una settimana fa. Sempre secondo The Insider, i 500 soldati del video sarebbero privi di un qualsiasi addestramento: le mogli sono state costrette a spendere ingenti somme di denaro per equipaggiare i loro mariti chiamati al confine con l'Ucraina. 

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La protesta di Belgorod, circolata anche sui social russi, non fa altro che mettere in evidenza le difficoltà vissute dalle forze armate russe e sottolineate ieri, durante la trasmissione online Solovyov Live, anche dal colonnello generale Andrey Kartapolov, presidente della commissione per la difesa della Duma di Stato russa, viceministro della Difesa dal 2018 al 2021, capo della principale direzione politico-militare dell'esercito: "Bisogna smetterla di mentire sulla situazione al fronte. Ora il nemico è sulla nostra terra. Tutti i villaggi di confine della regione di Belgorod sono praticamente distrutti. Lo apprendiamo da chiunque, dai governatori e dai corrispondenti militari. Ma i rapporti del ministero della Difesa non cambiano. La gente lo sa. La nostra gente non è stupida. E vede che non vogliono dirle nemmeno una parte della verità. Questo può portare a una perdita di credibilità".

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