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Martedì, 3 Ottobre 2023
Mondo Iran

"Facciamo crollare le banche": l'ultima protesta contro il regime iraniano

Continua la mobilitazione innescata dalla morte di Mahsa Amini il 16 settembre scorso. "Prelevate contanti o acquistate dollari oppure oro"

I manifestanti scesi in piazza per protestare contro il governo iraniano hanno lanciato una campagna sui social media, esortando i cittadini a prelevare contanti dalle banche o acquistare dollari oppure oro. Lo riferisce l'emittente legata all'opposizione "Iran International", aggiungendo che, secondo quanto trapelato da documenti ricevuti da istituti bancari, vi è effettivamente stata un aumento della richiesta di contanti negli ultimi giorni. Da parte sua, la Banca centrale non starebbe rispondendo alla crescente domanda. Molti considerano il prelievo di contanti dalle banche come parte della lotta contro la Repubblica islamica. L'obiettivo sarebbe far crollare il sistema bancario e l'economia del regime.

Anche l'avvocatessa e pacifista Shirin Ebaldi, insignita del premio Nobel per la pace nel 2003, è tra coloro che hanno invitato i cittadini iraniani a prelevare denaro dalle banche. Sottolineando come la repressione delle proteste non si sia mai placata dal 2016, ha dichiarato: "Ora è chiaro a tutti che non c'è volontà da parte del governo di accettare la volontà del popolo".

Nel frattempo, continua la forte mobilitazione innescata dalla morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta, il 16 settembre scorso, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale iraniana per non aver indossato correttamente il velo. Tre giorni di sciopero generale sono stati indetti dai manifestanti anti regime.

Secondo quanto riferito dall'emittente panaraba "Al Arabiya", nella notte le proteste hanno interessato diverse località iraniane. A Qom, nell'Iran settentrionale, i manifestanti hanno appiccato un incendio presso il quartier generale della forza paramilitare dei basij e dato fuoco a una foto di Qassem Soleimani, il comandante della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica (i cosiddetti pasdaran), ucciso a Baghdad il 3 gennaio 2020 da un drone statunitense. Anche in diversi quartieri della capitale Teheran i manifestanti hanno scandito i consueti slogan "Morte al dittatore", "Morte a Khamenei", sia per le strade che dai balconi delle abitazioni. Non sono mancate proteste anche nella città orientale di Mashhad e a Kermanshah, nell'Iran occidentale. Nel frattempo, i lavoratori di aziende in molte città, tra cui Sanandaj, Kerman, Bushehr, Kermanshah, Bandar Abbas, Ilam, Esfahan e Ahvaz, in quasi tutto l'Iran occidentale, centrale e meridionale, hanno indetto uno sciopero nella giornata di ieri.

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