rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
nuove manifestazioni / Cina

Come la fine della politica Zero Covid fa protestare i pensionati cinesi

Quello dei costi della sanità è diventato un argomento scivoloso dopo il Covid. Negli anni della stringente politica Zero Covid, i governi locali hanno quasi esaurito le proprie risorse per finanziare i tamponi di massa e i lockdown. Fattori, questi, che hanno alimentato il malcontento popolare

Dopo le proteste contro la politica Zero Covid, Pechino deve affrontare un ulteriore scossone popolare. I pensionati della più importanti città cinesi sono in rivolta contro il governo locale. Rivolte che a cascata si riflettono su quello centrale. 

A protestare contro le autorità provinciali sono stati, in gran parte, anziani che nella giornata di ieri 16 febbraio si sono radunati (per la seconda volta a distanza di una settimana) per esprimere il loro malcontento per la decisione di tagliare i sussidi per le spese mediche. Dalle immagini e video circolati sui social (e poi cancellati dalla censura) a Wuhan come a Guangzhou e Dalian, migliaia di pensionati hanno gridato slogan e cantato inni patriottici davanti ai palazzi governativi per dire 'no' alle modifiche introdotte alla copertura medica, dopo aver scoperto un netto taglio delle detrazioni sulle spese mediche. 

Dallo Zero Covid ai tagli delle spese sanitarie

Il piano che abbassa la soglia di prestazioni sanitarie per cui è possibile chiedere il rimborso avrebbe come scopo quello di estendere i sussidi a un numero maggiore di aree, ma giunge al termine dell'ondata di contagi di dicembre e gennaio, che ha messo sotto forte stress il sistema sanitario e ha provocato un picco di decessi, in gran parte proprio tra gli anziani, il cui numero è stato fortemente sottostimato dalle autorità cinesi.

Il Covid è tornato nuovamente nella narrativa del Partito comunista cinese. Nella giornata di ieri, il comitato permanente del Politburo, con a capo il presidente Xi Jinping, ha festeggiato una "vittoria importante e decisiva" contro il virus, promettendo di rafforzare prevenzione, produzione di beni medicali e vaccinazione degli anziani.

Le mosse messe in campo sono state efficienti, dando vita a "un miracolo", spiega il comunicato diramato dai media statali che specifica come in pochi mesi sia stato raggiunta una transizione graduale nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia. Secondo la versione ufficiale del Partito, oltre 200 milioni di persone sono state curate, inclusi 800.000 pazienti in condizioni critiche. Ma resta un mistero sui numeri reali. A fare luce su quante persone siano morte per Covid nel gigante asiatico è un'analisi del New York Times sulla base di quattro report indipendenti: dallo scorso dicembre, da quando è stata cancellata la politica  i morti in Cina sarebbero stati almeno un milione.

Perché protestano i pensionati cinesi

Quello dei costi della sanità è diventato un argomento scivoloso dopo il Covid. Negli anni della stringente politica Zero Covid, i governi locali hanno quasi esaurito le proprie risorse per finanziare i tamponi di massa e i lockdown. Fattori, questi, che hanno alimentato il malcontento popolare per un sistema che evidenzia le disparità socioeconomiche in Cina.

Come funziona il modello delle prestazioni mediche? In Cina, i dipendenti e i datori di lavoro contribuiscono all'assicurazione sanitaria. L'ordinamento si compone di due parti grazie ai contributi dei lavoratori: una parte del reddito va in un fondo collettivo che copre le spese dell'intera comunità e l'altra viene versata nel conto del singolo pensionato, così da coprire le spese mediche senza la necessità di mettere mani al proprio portafogli. 

Nell'ambito di una ristrutturazione del sistema nazionale di assicurazione sanitaria, i governi locali stanno riducendo la quantità di denaro depositata sui conti personali di quasi due terzi. Così un pensionato da 230 yuan (circa 33 dollari) iniziali per le spese ambulatoriali ora vede un versamento di solo 83 yuan. La copertura sanitaria copre le spese per le cure di malattie croniche, infortuni sul lavoro e maternità. 

Nonostante le contestazioni, le autorità sanitarie cinesi tuttavia non sembrano voler fare un passo indietro, sostenendo che la misura economica, che varierà da provincia a provincia, porterà a più servizi medici ambulatoriali.

Le nuove manifestazioni seguono quelle più eclatanti dello scorso autunno, quella dei "fogli A4 bianchi" dove numerosi studenti hanno manifestato contro le restrizioni Zero Covid e la censura del governo di Pechino. Le nuove proteste rappresentano una nuova sfida per il presidente Xi Jinping e anticipano di poche settimane un altro appuntamento fondamentale per la politica cinese: le lianghui, le due sessioni, i lavori annuali dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento, da cui è attesa la presentazione della nuova classe dirigente cinese e di nuove politiche fiscali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come la fine della politica Zero Covid fa protestare i pensionati cinesi

Today è in caricamento