Le Pussy Riot si candidano alle elezioni: "Quello di Putin è un regime"
Il primo passo sarà quello di fondare un'organizzazione, che si chiamerà "Zona del diritto", il cui obiettivo principale sarà la liberazione di tutti i prigionieri politici russi
Da Berlino, dove si trovano per il festival del cinema, le Pussy Riot hanno lanciato una nuova sfida a Vladimir Putin: "Ci candidiamo alle elezioni e cercheremo di entrare in Parlamento a Mosca".
Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina hanno reso noto che il primo passo sarà quello di fondare un'organizzazione, che si chiamerà "Zona del diritto", il cui obiettivo principale sarà la liberazione di tutti i prigionieri politici russi, e che hanno intenzione di "combattere fino alla fine". "Abbiamo due anni di carcere alle spalle. L'amnistia è solo un modo che Putin ha trovato per ripulire la sua immagine a livello internazionale. In realtà tra i prigionieri politici sono pochissimi quelli che possono beneficiarne e uscire dal carcere. Sono circa 863mila i prigionieri politici, soltanto un migliaio gode dell'amnistia".
"Non abbiamo paura di dire la verità e di rompere il silenzio", hanno continuato le due attiviste: "Si tratta di un regime debole, che non è in grado di riconoscere i suoi errori. Questo è il regime di Vladimir Putin".