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Venerdì, 29 Marzo 2024
La contromossa / Russia

Putin firma il decreto: "Niente petrolio a chi applica il price cap"

Il Cremlino risponde al price cap sul petrolio russo: cosa cambia per i Paesi coinvolti (c'è anche l'Italia)

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per rispondere al price capla decisione di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo e ai suoi derivati. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti spiegando che il decreto vieta la consegna del petrolio e dei suoi derivati a quei Paesi che hanno firmato l'accordo sul price cap.

Cosa dice il decreto del Cremlino sul petrolio

Il decreto del Cremlino specifica che questa misura durerà cinque mesi, "fino al 1° luglio 2023". Il contenuto del decreto può essere annullato solo da una "decisione speciale" di Vladimir Putin in persona, che potrà consentire la consegna di petrolio russo a uno o più Paesi anche se hanno applicato il limite di prezzo nelle ultime settimane.

Il decreto firmato da Vladimir Putin: la ritorsione al price cap sul petrolio

Ma a chi si rivolge il decreto firmato da Putin? All'inizio di dicembre, i 27 Stati membri dell'Unione Europea, i Paesi del G7 e l'Australia hanno concordato, dopo mesi di negoziati, un tetto al prezzo di esportazione del petrolio russo, fissandolo a 60 dollari al barile. In pratica, potrà continuare a essere consegnato solo il petrolio venduto dalla Russia a un prezzo pari o inferiore a 60 dollari. Al di sopra di questo massimale, le compagnie non possono fornire i servizi che consentono il trasporto marittimo. L'obiettivo della misura è quello di privare Mosca di importanti entrate per finanziare il suo intervento militare in Ucraina.

Il prezzo del gas è crollato, per ora, e la Russia minaccia ritorsioni

Il prezzo di un barile di petrolio russo - greggio Ural - si aggira intorno ai 65 dollari, appena al di sopra del tetto massimo fissato dal price cap: secondo alcuni osservatori, per questo motivo la misura potrebbe avere un impatto limitato, perlomeno a breve termine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito una "posizione debole" degli alleati occidentali al momento dell'introduzione della misura. Da parte loro, i leader russi avevano ripetutamente affermato di "non accettare" questo meccanismo che "non avrà alcun impatto" sul corso dell'offensiva russa contro il vicino ucraino.

Perché la Cina potrebbe far fallire l'embargo al petrolio russo

Il 9 dicembre, Vladimir Putin aveva minacciato l'Occidente di "ridurre la produzione" di petrolio russo "se necessario", criticando una "decisione stupida". La Russia è il secondo esportatore di petrolio al mondo e nel 2021 era il secondo fornitore di oro nero ai Paesi dell'Unione Europea. Secondo i leader dell'UE, il 90% delle esportazioni di petrolio russo verso l'Ue sarà interrotto già entro la fine del 2022 per protesta contro l'offensiva russa in Ucraina.

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