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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Quarantena in Dad per gli studenti non vaccinati: la linea francese che piace anche ai presidi in Italia

La misura contenuta nel nuovo protocollo del ministero della Pubblica Istruzione francese per il rientro a scuola a settembre. Giannelli (Anp): "Ipotesi percorribile"

In Francia si guarda al 2 settembre, il giorno in cui riapriranno – in presenza – le scuole. Il ministero della Pubblica Istruzione francese ha diffuso il protocollo sanitario per gli istituti, in quello che rimane un contesto sanitario ancora incerto. Tra le varie misure previste, una sta già facendo discutere: gli studenti vaccinati contro Covid-19 potranno continuare a venire in classe se uno dei compagni risulta positivo, mentre i non vaccinati dovranno seguire le lezioni da casa.

Una misura che già in Italia raccoglie il primo sì da parte dell'Associazione Nazionale Presidi. L'idea di far svolgere la quarantena in Dad ai non vaccinati in caso di un positivo in classe "è un'ipotesi percorribile ma prima devono cambiare il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall'Iss, che risale all'anno scorso", ha commentato infatti il presidente Antonello Giannelli.

In Francia quarantena in Dad per gli studenti non vaccinati

In Francia il protocollo elaborato dal ministro riprende per la maggior parte le misure già esistenti per quanto riguarda l'areazione e la disinfezione dei locali e il distanziamento personale.  La novità più grossa è appunto quella che riguarda gli studenti non vaccinati che dovranno seguire le lezioni da casa qualora un loro compagno di classe risulti positivo, a differenza dei compagni già vaccinati. I ragazzi non vaccinati dovranno rimanere a casa in quarantena per sette giorni e seguire la didattica a distanza, come ha confermato il ministro Jean-Michel Blanquer. La misura è prevista per le scuole medie e per le superiori, mentre alle elementari se un alunno risulterà positivo tutta la classe resterà a casa per una settimana.

In Francia la vaccinazione per chi ha più di 12 anni è stata lanciata lo scorso 15 giugno. Al 25 luglio il 24% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino e, secondo Franceinfo, dovrebbero essere completamente vaccinati quando inizierà l'anno scolastico. Non è previsto per il momento l'obbligo vaccinale per il personale scolastico, considerato dal ministro per ora solo una "risorsa estrema" qualora ci sia una percentuale troppo bassa di docenti vaccinati. Nel protocollo non viene specificato cosa succede se ad essere positivo è uno degli insegnanti. Nelle scuole saranno aperte anche dei centri di vaccinazione ma non sarà richiesto agli studenti il "pass sanitaire" per entrare negli istituti, ha detto Blanquer.

Nel protocollo vengono introdotte quattro livelli (verde, giallo, arancione e rosso) ai quali corrispondono progressivamente misure via via più rigorose per prevenire il contagio e la diffusione del virus. Al momento non ci sono criteri precisi che definiscano i confini di questi livelli, che possono variare comunque a livello territoriale. È probabile che il nuovo anno scolastico inizi "in fascia 2 o 3", ha detto Blanquer, quindi giallo o arancione.

Il piano scuola in Italia

Domani il ministro Bianchi presenterà alla Conferenza Stato-Regioni il piano scuola per la riapertura a settembre, dopo aver incontrato ieri i sindacati al ministero. L'obiettivo, più volte rimarcato, è il ritorno in classe in presenza per tutti, mentre si discute di green pass e obbligo vaccinale (insieme ad altre questioni ancora sul tavolo dall'anno scorso, dal nodo dei trasporti a quello del distanziamento e del tracciamento).

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