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Venerdì, 19 Aprile 2024
Crisi / Libano

Rapina banca per pagare le cure per il cancro della sorella, e posta il video su Facebook

La donna, un'attivista libanese, è entrata in un istituto di credito di Beirut accompagnata da decine di manifestanti, prendendo in ostaggio diverse persone e minacciando di darsi fuoco

Una donna libanese ha rapinato una banca di Beirut per pagare le cure per il cancro della sorella. La donna, un'attivista identificata come Sali Hafez, è entrata in una filiale della Block Bank, accompagnata da decine di manifestanti prendendo in ostaggio diverse persone e minacciando di darsi fuoco se l’istituto di credito si fosse rifiutato di restituirle i suoi risparmi per pagare le cure della sorella.

Nel Paese dal 2019 gli istituti di credito hanno imposto severe restrizioni sui prelievi di valuta estera a fronte della grave crisi economica del Paese. Il risultato è che di fatto, è ormai impossibile per molti ritirare i propri stessi risparmi, e ad aggravare la situazione il fatto che, secondo le stime, nel Paese oltre l’80 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

Nel filmato della rapina, postato in diretta sui social media, si sente Hafez gridare ai dipendenti della filiale di consegnarle i soldi. "Sono Sali Hafez, sono venuta oggi... per prendere i soldi per mia sorella che sta morendo in ospedale", dice la giovane donna nel video. "Non sono qui per uccidere o dare fuoco... sono qui per rivendicare i miei diritti", aggiunge. La donna sarebbe riuscita a fuggire assieme ai suoi complici prima dell'arrivo delle forze di sicurezza.

In seguito, la donna ha dichiarato ai media libanesi di aver recuperato tra i 13mila e i 20mila dollari che la sua famiglia aveva depositato nella banca. Alcuni testimoni hanno poi raccontato che l'attivista si è persino cosparsa di benzina, minacciando di darsi fuoco se le sue richieste non fossero state soddisfatte. Secondo quanto riporta Le Parisien, la benzina sarebbe anche stata cosparsa all'interno dell'edificio e una pistola sarebbe stata trovata a terra. Secondo quanto riportato dalla donna ai media locali si trattava in reatà di un'arma giocattolo, presa in "prestito" da suo nipote. 

La donna era accompagnata da decine di attivisti, in un evento che si è svolto poche ore prima che un altro uomo facesse irruzione in un'altra banca libanese ad Aley per chiedere la consegna dei suoi risparmi. L'uomo è stato arrestato, ma finora non sono emersi ulteriori dettagli sull'incidente. Poco più di un mese fa un uomo armato ha trattenuto per ore diversi impiegati e clienti di una banca di Beirut nel tentativo di prelevare tutti i loro risparmi. L'uomo, che alla fine è stato arrestato, è stato sostenuto da decine di persone che si sono radunate intorno alla banca in segno di solidarietà.

Il Paese è da anni in preda a una grave crisi, aggravata dalle esplosioni dell'agosto 2020 nel porto della capitale, dalla pandemia e dalla situazione politica, con tensioni che hanno paralizzato il governo per mesi. Inoltre, la sterlina libanese è crollata negli ultimi mesi, in una crisi definita dalla Banca Mondiale come “una delle peggiori registrate a livello globale dalla metà del XIX secolo”, che ha comportato un calo di circa il 40 per cento del PIL pro capite rispetto al 2018.

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