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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Raul Castro incontra il papa: "Grazie per aver contribuito al disgelo tra Cuba e Usa"

Il presidente cubano ha incontrato il pontefice in udienza privata, poi ha visto il premier Renzi. "I rapporti tra L'Avana e Roma sono 'perfetti", ha detto. Poi la critica agli Usa: "Cuba non doveva finire nella lista dei paesi terroristi"

ROMA - Quasi vent'anni dopo lo storico incontro tra Fidel Castro e Giovanni Paolo II, Raul Castro ha incontrato in Vaticano papa Francesco. Il presidente cubano è in "tour" in questi giorni tra Algeria e Russia e ha voluto incontrare il pontefice, riconoscendogli un ruolo chiave nel recente disgelo tra Cuba e gli Stati Uniti grazie alla sua mediazione. Castro ha incontrato il papa in udienza "strettamente privata", nella quale i due hanno parlato per circa un'ora.

L'INCONTRO CON RENZI - Raul Castro ha incontrato anche Matteo Renzi. Durante una conferenza stampa congiunta, il premier italiano ha detto: "Oggi possiamo toccare con mano che molte cose stanno cambiando" e "scriviamo una pagina nuova nella storia dei rapporti tra i due Paesi". "L'Italia svolge un ruolo molto importante nel negoziato che stiamo portando avanti con Ue, che speriamo di poter concludere entro la fine di quest'anno" e i rapporti tra L'Avana e Roma sono "perfetti", "ottimi" in tutti i campi, ha detto il presidente cubano. "Ovviamente ci sono delle differenze, ma dobbiamo cercare di convivere con queste differenze, come stiamo facendo con gli Stati Uniti. Bisogna rispettare le idee degli altri, anche se non coincidono con le nostre", ha aggiunto Castro. "Sono certo", ha insistito il leader dell'Avana, "che con l'Italia e l'attuale governo riusciremo ad andare avanti, migliorare questo punto, risolvere le nostre differenze".

LA DIFESA/ATTACCO DI CASTRO - D'altra parte, ha continuato il presidente, "i problemi sono stati importati da altri scenari lontani, abbiamo ereditato cose cattive, sappiamo che è stato un governo, anzi un presidente, una persona, che ha portato qui in Europa la proposta di una posizione comune di fronte a Cuba", ha detto ancora Castro alludendo a Ronald Reagan. "Ma ormai", ha aggiunto, "è una fase superata". Castro ha replicato anche alle accuse rivolte al suo paese. "Noi veniamo accusati di non rispettare i diritti umani", ha aggiunto. "Ma chi li rispetta nel mondo? Da noi la salute è un diritto per tutti come l'istruzione. Noi riconosciamo di aver compiuto degli errori ma i diritti umani non devono essere strumentalizzati per mala-politica". Cuba "non avrebbe mai dovuto essere inclusa nella lista dei paesi terroristi", ha detto Castro. "Forse il 28 maggio il Senato degli Stati Uniti ci toglierà da questa famosa lista". 

"RITORNERO' ALLA CHIESA CATTOLICA - Alla fine della conferenza con Renzi, Castro ha commentato l'incontro con il papa. "Leggo tutti i discorsi del Santo Padre, se continuerà a parlare così, anche io che sono comunista ricomincerò a pregare. E non lo dico per scherzo. Forse tornerò alla Chiesa cattolica. Io sono comunista e non ho mai ammesso i credenti. Oggi lo stiamo permettendo. Si stanno facendo passi avanti", ha detto Castro, ricordando di aver studiato a lungo in un collegio dei gesuiti. Quanto al colloquio avuto in mattinata con il pontefice, Castro ha detto a papa Francesco: "Quando verrà a Cuba andrò a tutte le sue messe". 

Raul Castro incontra il papa e Renzi

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