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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Russia

Ravil Maganov: il giallo sulla morte del top manager della Lukoil

Secondo alcuni media sarebbe caduto dal sesto piano della Central Clinical Hospital di Mosca, ma l'azienda parla di decesso "a seguito di una grave malattia". A marzo la compagnia petrolifera si augurava la "rapida fine del conflitto armato" in Ucraina

Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil, secondo gruppo petrolifero russo, è morto giovedì a Mosca in circostanze ancora da chiarire. Secondo alcuni media il manager 67enne sarebbe caduto dalla finestra del Central Clinical Hospital di Mosca. Lo ha riferito una fonte informata all'agenzia russa Interfax. "Questa mattina Maganov è caduto dalla finestra del Central Clinical Hospital. È morto per le ferite riportate", ha detto la fonte, aggiungendo che "sul posto sono intervenute le forze dell'ordine". La notizia è stata confermata dall'agenzia Reuters che cita fonti anonime. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine alla Tass l'incidente si è verificato intorno alle sette del mattino, ora locale, quando un uomo "è caduto dalla finestra del sesto piano" della struttura sanitaria precipitando al suolo. 

In un comunicato diffuso dalla Lukoil si parla invece di un decesso "a seguito di una grave malattia". "Grazie al talento manageriale di Ravil Maganov", si legge, Lukoil "si è evoluta da un piccolo gruppo di produzione di petrolio a una delle principali società energetiche del mondo in pochissimo tempo". Per i suoi successi "nello sviluppo del settore russo dei combustibili e dell'energia" prosegue la nota, "Ravil Maganov ha ricevuto numerosi premi nazionali".

Ravil Maganov morto a Mosca: cosa sappiamo finora

Maganov aveva 67 anni. Negli anni '80 aveva lavorato presso Langepasneftegaz, che in seguito era poi entrata a far parte di Lukoil. Dalla costituzione della società per azioni, ha ricoperto posizioni di rilievo. Nel 2020, dopo la morte del presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera, è subentrato a Valery Graifer. La Lukoil si era schierata contro la guerra in Ucraina. In una nota diffusa a marzo il Cda affermava in una nota di "sostenere una rapida fine del conflitto armato e la sua risoluzione attraverso un processo di negoziazione e mezzi diplomatici". Secondo alcune informazioni, che non hanno ancora conferma, quello di Maganov potrebbe essere stato un suicidio. Ma la dinamica di quanto accaduto è ancora poco chiara.

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