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Giovedì, 18 Aprile 2024
Conflitto infinito / Israele

Pioggia di razzi su Tel Aviv e bombe su Gaza, non si ferma la violenza in Medio Oriente

L'esercito di Netanyahu dichiara di voler colpire siti della Jihad islamica, ma oltre a tre comandanti del gruppo sono morti 17 civili palestinesi. Si teme l'ennesima escalation del conflitto

L'aviazione israeliana ha colpito per il secondo giorno la Striscia di Gaza uccidendo in tutto 20 palestinesi, nella peggiore escalation di violenza che ha colpito il territorio da mesi. In risposta i militanti palestinesi nell'area hanno iniziato a lanciare razzi oltre il confine, facendo suonare le sirene, con i residenti delle zone di confine che hanno deciso di rifugiarsi altrove. All'inizio della giorna di oggi, nella Cisgiordania occupata, le forze israeliane hanno ucciso due palestinesi affermando che avevano aperto il fuoco contro di loro a Qabatiya. Un fucile d'assalto sarebbe stato recuperato dal veicolo, mentre non ci sono state vittime israeliane.

Deterrenza armata

Da ieri Israele ha lanciato una serie di operazioni militari dirette contro persone che reputa alti dirigenti della Jihad islamica responsabili, secondo Tel Aviv, di pianificare attacchi contro Israele. Nell'operazione sono stati uccisi almeno 10 civili e tre alti comandanti del gruppo armato. "Non abbiamo intenzione di aspettare fino a quando non lanceranno i razzi", ha dichiarato il ministro della Sicurezza israeliano Avi Dichter alla radio Kan dopo i nuovi attacchi di oggi a Gaza. "Se i lanci possono essere impediti o interrotti, se gli equipaggi dei lanci possono essere colpiti...tutto questo alla fine crea una deterrenza". Le esplosioni hanno colpito diversi punti, tra cui quello che i testimoni hanno descritto come "un campo di addestramento" della Jihad islamica nella parte settentrionale della Striscia e in un'area aperta nel sud. La risposta non si è fatta attendere.

Pochi minuti dopo gli attacchi, i militanti palestinesi hanno lanciato decine di razzi in direzione di Israele. "La resistenza decide i tempi della risposta in linea con le sue tattiche e i suoi calcoli, perché vediamo che la risposta deve essere all'altezza del crimine", ha detto Dawoud Shehab, il portavoce del gruppo islamico. Le sirene hanno suonato inizialmente tra le comunità di confine, ma presto anche nella capitale Tel Aviv, che si trova 60 chiomtri a nord di Gaza. Un alto funzionario della sicurezza israeliana aveva riferito inizialmente di oltre 60 razzi, tutti lanciati nell'arco di 45 minuti. Il governo israeliano riferisce nel momento in cui scriviamo di 170 razzi in totale, di cui 45 bloccati dal sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome, come testimoniano esplosioni a mezz'aria derivanti da intercettazioni da parte del sistema.

In fuga dalle spiagge

A seguito del lancio, il 30% dei residenti delle comunità israeliane di confine si è evacuato per precauzione, ha dichiarato a Kan radio il capo municipale Gadi Yarkoni. Un video testimonia su Twitter la fuga di residenti e turisti dalla spiaggia di Tel Aviv al suono delle sirene. Non ci sono state notizie immediate di vittime in Israele, anche se i media locali hanno riferito che una casa è stata colpita nella città di Sderot

Da quando sono partiti gli attacchi israeliani, nella Striscia le aziende e le scuole sono rimaste chiuse, mentre Israele ha mantenuto chiusi i due valichi commerciali e di persone con l'area. La mossa avrebbe bloccato l'ingresso di merci, carburante e aiuti umanitari, nonché di pazienti, che ricevono cure negli ospedali della Cisgiordania e di Israele. "Tutti sono in ansia e poche persone sono in strada. Ho l'impressione che stia per scoppiare una guerra, c'è tensione e paura, che sia qui o là (in Israele)", ha detto all'Afp Monther Abdallah, un 50enne residente a Gaza.

Colpiti "cervelli" della Jihad

La Striscia di Gaza dal 2007 è un piccolo territorio afflitto da povertà e disoccupazione in cui sono stipati 2,3 milioni di palestinesi, sotto un blocco israeliano che dura da 16 anni. Dal 2008 l'area è stato teatro di diverse guerre con Israele. A Gaza, dove governa da anni il gruppo politico Hamas, ha preso sempre più piede la Jihad islamica, definita "terrorista" da Israele, Unione europea e Stati Uniti. L'organizzazione ha annunciato che nei raid di martedì sono stati uccisi diversi suoi combattenti, quelli che l'esercito israeliano ha presentato come i "cervelli del movimento". Israele si sta preparando "a qualsiasi scenario di escalation, su più fronti", aveva dichiarato martedì il primo ministro Benjamin Netanyahu, che non ha commentato a proposito della possibilità di una tregua.

Le tensioni hanno avuto inizio dopo la morte, la scorsa settimana, di un leader della Jihad islamica che si trovava in sciopero della fame in una prigione israeliana. Nell'agosto del 2022, tre giorni di scontri tra Israele e la Jihad islamica hanno causato la morte di 49 palestinesi, tra cui 12 della Jihad islamica secondo il movimento, e almeno 19 bambini secondo le Nazioni Unite. Dall'inizio del 2023, almeno 126 palestinesi, 19 israeliani, un ucraino e un italiano sono stati uccisi in episodi di violenza legati al conflitto israelo-palestinese, secondo un conteggio dell'Afp basato su fonti ufficiali israeliane e palestinesi. Queste statistiche includono, da parte palestinese, combattenti e civili, compresi i minori, e da parte israeliana, soprattutto civili, compresi i minori, e tre membri della minoranza araba.

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