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Venerdì, 29 Marzo 2024
Medioriente

Israele, uccisi i tre ragazzi rapiti: la rappresaglia di Tel Aviv

Il ritrovamento dei corpi dei tre giovani ebrei rapiti lo scorso 12 giugno scatena la reazione di Israele: attacchi aerei a sud di Gaza. L'esercito uccide un adolescente palestinese a Jenin

ROMA - "Hamas è responsabile, Hamas la pagherà", aveva detto ieri sera a caldo il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo il ritrovamento dei cadaveri dei tre giovani ebrei rapiti. Detto fatto: il Medioriente torna ad essere una polveriera.

Nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio l'aviazione israeliana ha dato vita a una serie di raid aerei indirizzati verso 34 obiettivi a sud di Gaza, tutti collegati ad Hamas e Jihad islamica. Mentre un adolescente palestinese è stato ucciso dall'esercito israeliano in Cisgiordania. Yussuf Abu Zagher, questo il suo nome, aveva 18 anni ed è stato colpito a morte nel corso di un assalto dell'esercito israeliano contro il campo di rifugiati di Jenin, nell'estremo Nord della regione. L'uccisione, tuttavia, stando alle prime ricostruzioni  non sarebbe legata alle operazioni dell'esercito in corso nel sud della Cisgiordania, a seguito del sequestro e dell'assassinio dei tre giovani. Secondo fonti militari, la vittima aveva scagliato contro di loro un ordigno.

Pietre palestinesi contro l'ambulanza che trasportava i ragazzi israeliani uccisi

Nella notte, intanto, il Consiglio di difesa del governo israeliano ha discusso a lungo le ripercussioni degli ultimi accadimenti, ma non ha adottato decisioni operative. In serata il premier Benyamin Netanyahu aveva convocato gli stessi ministri (insieme al ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman) per proseguire le consultazioni.

La preghiera e la ricerca dei ragazzi israeliani rapiti

Mentre in Cisgiordania l'esercito ha ridotto il volume delle operazioni e si è concentrato nella zona di Hebron a caccia di due ricercati palestinesi (Marwan Kawasmeh e Amar Abu Ayshe, entrambi membri di Hamas), la tensione ai margini della striscia di Gaza resta elevata. Nella notte, miliziani palestinesi sono tornati a sparare razzi verso la città israeliana di Ashqelon. Le famiglie dei tre ragazzi, intanto, si stringono nel loro dolore e compiono i preparativi per i funerali, che dovrebbero svolgersi in giornata. In Cisgiordania, intanto, coloni hanno disseminato messaggi in cui esortano a vendicare l'uccisione dei tre ragazzi.

VIDEO: PREGHIERE IN ISRAELE PER I GIOVANNI UCCISI

"Un insensato atto di terrorismo contro giovani innocenti": con queste parole il presidente americano Barack Obama ha condannato "nei termini più forti possibile" l'uccisione dei tre adolescenti. Obama ha porto le più "sentite condoglianze" alle famiglie di Eyal Yifrah di 19 anni e di Naftali Fraenkel e Gilad Shaar, sedicenni. "Come padre non posso immaginare l'indescrivibile dolore che i genitori di questi ragazzi stanno vivendo", ha spiegato l'inquilino della Casa Bianca in una nota. Obama ha offerto "il pieno sostegno a Israele e all'Autorità palestinese per trovare gli autori di questo crimine e portarli davanti alla giustizia". Il presidente ha incoraggiato entrambi a "continuare a lavorare in questo senso" e ha fatto pressione "su tutte le parti affinché si astengano dal compiere passi che potrebbero ulteriormente destabilizzare la situazione". La nota della Casa Bianca termina dicendo che "mentre gli israeliani gestiscono questa tragedia, hanno il pieno sostegno e l'amicizia degli Stati Uniti".

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